Gli argentini non possono più acquistare iPhone e gli smartphone BlackBerry di RIM: la vendita di questi dispositivi è infatti stata completamente bloccata dal governo del Paese. L’insolita manovra sembra sia stata decisa dalle autorità per ridurre l’inflazione e anche per riguadagnare terreno sul cambio dollaro-pesos, con un blocco delle vendite che riguarda diversi dispositivi di elettronica di consumo prodotti all’estero in cui rientrano anche gli smartphone di Apple e di RIM. Insieme iPhone e i terminali BlackBerry rappresentano circa il 60% dell’intero mercato smartphone in Argentina: la manovra non è stata accolta di buon grado dagli appassionati e dagli utenti che da oggi non possono più ufficialmente acquistare due delle piattaforme più apprezzate. Gli operatori mobile e il sito di Apple locale contengono ancora informazioni su iPhone ma sono stati rimossi i prezzi e i collegamenti per l’acquisto.
La difficile situazione dell’economia dell’Argentina sembra abbia richiesto l’adozione di misure straordinarie, in ogni caso sembra difficile poter contenere l’inflazione o il tasso di cambio sfavorevole bloccando l’importazione di beni ormai considerati d’uso comune. L’obiettivo vero e principale della manovra non è un segreto: per evitare il blocco delle vendite, ingenti dazi e complicazioni in fase di importazione, il governo argentino suggerisce alle aziende straniere di realizzare impianti di produzione nel Paese oppure di trovare un accordo di collaborazione con società che hanno già stabilimenti in Argentina. Questo è quello che già hanno fatto Samsung, Nokia e Motorola, mentre secondo il sito manuals.ws anche RIM sembra già intenzionata a cercare un partner in Argentina per costruire i propri smartphone BlackBerry nel Paese. Purtroppo, almeno per il momento, le prospettive sono meno felici per gli utenti della Mela: sembra infatti che Apple non sia interessata a creare uno stabilimento in Argentina.
Ricordiamo che l’imposizione di dazi elevati e la limitazione delle importazioni sono manovre adottate in precedenza anche in Brasile su computer e dispositivi di elettronica prodotti all’estero. Anche in Brasile l’obiettivo principale è stato quello di favorire l’industria locale e, nel caso dei colossi esteri, di installare nuovi impianti e stabilimenti in Brasile. Foxconn, principale fornitore e assemblatore di Apple ha realizzato importanti investimenti in Brasile per l’apertura di linee di produzione di iPhone e iPad nelle vicinanze di San Paolo.