Tim Cook perde 45 posizione nella classifica annuale dei CEO, passando dalla ottava piazza alla posizione numero 53. Per stabilire il posizionamento di ciascun CEO, lo studio condotto da Glassdoor prende in esame valutazioni anonime di impiegati appartenenti alle relative società, tenendo poi conto della qualità, della quantità e della consistenza delle opinioni stesse per assegnare la posizione definitiva.
Cook era stato in grado, precedentemente, di scalare la classifica dal 18 posto del 2013, al decimo del 2014, arrivando ottavo lo scorso anno. Tra gli altri amministratori delegati più apprezzati, Jim Kavanaugh di World Wide Technology (2° posto), Michael F. Mahoney di Boston Scientific (terzo), Jen-Hsun Huang di Nvidia (sesto), Elon Musk di SpaceX (ottavo) e Mark Zuckerberg di Facebook (decimo). Nella prima posizione Benno Dorer di Clorox Company.
Tuttavia, almeno stando alle considerazioni di CNET, Cook non avrà di che preoccuparsi. Glassdoor, società che si occupa dello studio, classifica come CEO d’élite chiunque permanga all’interno della top 100, in grado quindi di ottenere valutazioni medie nel campo soddisfazione pari al 67%. Non appaiono in classifica, invece, gli amministratori delegati di Amazon e Uber. Quest’ultimo, Travis Kalanick, è stato costretto a dimettersi dall’azienda a seguito di pressione da parte degli investitori.
Insomma, Glassdoor appare come una grande risorsa per i CEO stessi, perché grazie a queste valutazioni permette loro di scoprire che cosa realmente pensano i dipendenti della società.