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Macitynet prova High Sierra: con APFS il Mac si avvia in metà tempo e duplica file all’istante

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Delle peculiarità, vantaggi e caratteristiche tecniche del filesystem APFS (Apple Filesystem), che sarà sfruttato per default nel nuovo macOS 10.13 High Sierra, abbiamo a suo tempo parlato in dettaglio: se non l’avete già fatto, vi invitiamo a leggere questo nostro approfondimento per conoscere aspetti tecnici e peculiarità del filesystem di nuova generazione che sarà impiegato in tutti i dispositivi e computer di Cupertino.

In breve APFS è una evoluzione sostanziale dei vecchi filesystem, particolarmente adatto per funzionare in accoppiata alle unità flash; molte operazioni comuni (duplicare un file o calcolare le dimensioni di una cartella inclusi file e sottocartelle) sono immediate; non mancano funzionalità di crittografia integrata e tecnologie di protezione che permettono di rendere più sicuro l’accesso ai dati in caso di crash.

L’APFS era già supportato da macOS Sierra ma il suo utilizzo era seminascosto, riservato agli smanettoni che hanno dimestichezza con i comandi del Terminale. Con la disponibilità della prima beta di macOS High Sierra, il filesystem è utilizzabile dall’utente, senza passare dal Terminale.

Quando si installa macOS High Sierra, la prima cosa che chiede l’installer del sistema operativo è se si desidera convertire l’unità di sistema esistente, in formato APFS. Oltre che come filesystem per l’unità sulla quale risiede il sistema operativo, APFS è utilizzabile da Utility Disco per inizializzare dischi e partizioni in questo formato.

APFS high sierra

Prove sul campo
Abbiamo effettuato alcune prove per verificare la velocità del nuovo filesystem. Un Mac Mini fine 2012 con 8 GB di RAM e unità SSD Crucial MX 300, con macOS 10.12.5 Sierra si avviava in circa 40 secondi; installando la prima beta di macOS 10.13 High Sierra si avvia in circa 25 secondi, un vantaggio di circa il 64%.

Nella copia di file tra dischi diversi non sembrano esserci particolari vantaggi. La copia di una cartella da 18.3 GB dall’SSD interno (inizializzato come APFS) installato su un Mac Mini verso la partizione HFS+ di un disco rigido esterno USB 3, ha richiesto circa 5 minuti. I tempi non sono cambiati inizializzando la partizione del disco esterno come APFS: la copia degli stessi dati dal disco interno APFS alla partizione sul disco esterno inizializzata come APFS ha richiesto circa lo stesso tempo.

Differenze lampanti si notano invece eseguendo copie di cartelle all’interno della stessa partizione: operazioni istantanee con la partizione APFS, invece molto più lente con la partizione inizializzata come “Mac OS Esteso” con l’attuale file system. L’APFS tiene conto di file identici, evitando l’inutile duplicazione. Se esistono cartelle con più file identici, il sistema memorizzerà un solo tipo di file in tutti i casi; se un singolo file viene modificato rispetto agli altri fino a quel momento identici, allocherà al volo nuovo spazio con la “copy in write”, una tecnica di ottimizzazione che mira alla riduzione delle operazioni di duplicazione delle risorse del sistema.

Il vantaggio principale della tecnica di copy-on-write è che se una risorsa duplicata viene successivamente liberata o eliminata senza che nel frattempo né l’originale né la copia siano mai stati modificati, il sistema ha effettivamente evitato una duplicazione non necessaria, con conseguente risparmio di tempo. Il copy-on-write è quindi tanto più vantaggioso quanto più “onerosa” è l’operazione di duplicazione e quanto più infrequenti sono le operazioni di scrittura.

APFS high sierra Inizializzazione partizione in APFS
Inizializzazione partizione in APFS

Interessante notare la maggiore disponibilità di spazio dopo l’inizializzazione delle unità come APFS. L’SSD del Mac Mini con macOS Sierra 10.12 indicava la come spazio utilizzato 220 GB; dopo la conversione al formato APFS, lo spazio disponibile è aumentato di oltre 2 GB. La maggiore disponibilità di spazio di archiviazione deriva dal modo con cui APFS gestisce i file: il nuovo filesystem è più efficiente nel gestire file di piccole dimensioni.

Per sua natura APFS consente di ridimensionare volumi ma questa funzionalità non è (almeno al momento) richiamabile da Utiliy Disco ma solo dal Terminale. Il disco con la partizione APFS viene individuato senza problemi dai Mac con il precedente macOS 10.12 Sierra: è possibile copiare, creare cartelle e così via.

Continueremo nei prossimi mesi a tenere sott’occhio l’APFS, verificando il funzionamento su vari computer, dischi di tutti i tipi usati per dati e backup vari. La scelta di Apple è comunque ottima. Il file system HFS è stato progettato insieme ai primi Mac e si è sempre comportato bene, ma la tecnologia flash degli odierni computer pretende nuovi orizzonti di innovazione e l’Apple File System, ha tutte le carte in regola di un’architettura evoluta che assicura un nuovo livello di sicurezza e reattività.

Tra gli attuali limiti di APFS, il mancato supporto per alcune unità con Fusion Drive e BootCamp. I backup con Time Machine su unità APFS, almeno nella beta di macOS High Sierra da noi provata, non sono supportati. Selezionando da Preferenze di sistema la voce “Time Machine” e scegliendo come unità per il backup una partizione APFS, Time Machine chide di inizializzare il disco; facendo click su “Inizializza” questo viene inizializzato come HFS.

[Aggiornamento: abbiamo pubblicato su questa pagina un tutorial su come convertire il disco di avvio in formato APFS]

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