iPhone proibito in Sira. A impedire l’uso del telefono di Apple sul territorio del travagliato paese mediorientale è una delle misure prese dal governo di Bashar El Assad per soffocare la rivolta in corso da mesi e impedire la comunicazione e la fuoriuscita di notizie su quanto sta accadendo.
Secondo quando riferisce il giornale libanese Al Nashara citato dall’edizione on line del giornale israeliano Haaretz il giro di vite parte dalle stanze dell’ufficio delle dogane siriane. In termini pratici chiunque si presenti alla frontiera con in tasca un iPhone se lo vedrebbe sequestrato e il suo utilizzo sul suolo siriano è vietato. La scelta del regime siriano è frutto delle potenzialità di iPhone che include un sistema completo per scrivere reportage, realizzare filmati, scattare immagini e postare il tutto automaticamente in Internet. Proprio dispositivi come iPhone sono stati lo strumento usato per rendere note le violenze compiute, tra gli altri, nelle province di Homs, Daraa e Idlib. «Chiunque abbia un iPhone – ha detto una delle persone coinvolte nella rivolta – è automaticamente qualificato come sospetto»
Ricordiamo che Steve Jobs è figlio naturale di Abdel-Fattah Jandali, un immigrato proprio di origini siriane, anche se il fondatore di Apple non ha mai avuto alcun rapporto (rifiutandosi anche di considerarlo in qualunque modo un suo parente) con il proprio padre e non ha mai rivendicato di conseguenza le sue origini.