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Impara a suonare con l’Ukulele Andoer e qualche app, la prova in due settimane

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Vi starete già chiedendo: cosa centra un ukulele tra le pagine di Macitynet? Se ci si ferma al fatto che si tratta di uno strumento musicale come tanti altri, assolutamente niente. E se vogliamo banalizzarlo in fin dei conti non è altro che un pezzo di legno con quattro corde e poche parti meccaniche: non ha il Bluetooth e neppure un sistema elettrico per collegarlo a un iPhone o un iPad con qualche accessorio come l’iRig di IK Multimedia.

Rimanendo su questa linea di pensiero si potrebbe parlare di iRig Acoustic ma in quel caso si tratterebbe di un test su tale accessorio e non sull’ukulele, lo strumento musicale che abbiamo invece ricevuto in prova da Andoer in queste settimane e che abbiamo imparato a suonare…grazie ad alcune applicazioni disponibili su iPhone e iPad.

Ukulele Andoer

Perché l’ukulele di Andoer è una buona nave scuola

Chi scrive ha un passato in parte immerso nel mondo della musica, tra lo studio discontinuo della chitarra e uno più concentrato e intenso del pianoforte (con qualche approfondimento sporadico sull’armonica a bocca), sfociato poi in alcuni anni di occasionali concerti nel centro Italia. C’è quindi alle spalle esperienza sufficiente per poter valutare con i giusti pesi e misure l’ukulele in prova, che riteniamo più che sufficiente per avvicinarsi allo strumento e capire successivamente se può valere la pena investire in futuro su uno di qualità professionale (e in tal caso dovrete spostare l’attenzione su un negozio specialistico) o farselo bastare per passare qualche momento spensierato da soli o in compagnia.

In fin dei conti costa 45,99 euro e in questa fascia di prezzo è tra i migliori del suo genere per una serie di ragioni che vi elencheremo più avanti.

Ukulele Andoer

Com’è fatto

Esistono almeno cinque diverse versioni di ukulele (sopranino, soprano, concerto, tenore e baritono) che si differenziano per lunghezza della tastiera e grandezza del corpo. Quello in prova è il più comune 21‘’ soprano a quattro corde : il corpo è in legno, il produttore scrive mogano ma non siamo in grado di verificarlo. Ad ogni modo quel che si percepisce maneggiandolo è che la cassa risulta molto leggera ma ben rifinita, a partire dalla verniciatura che richiama il colore naturale del legno e le sue venature. E’ levigato e piacevole da toccare.

Apparentemente più robusto il manico la cui tastiera, come il ponte, è realizzato in palissandro, secondo quanto dichiara il costruttore. Una delle cose da guardare quando si compra una chitarra o in generale uno strumento simile è proprio la linearità del manico: un manico anche soltanto leggermente incurvato o che presenta qualche lieve ammaccatura influirà negativamente sul suono dello strumento, specialmente quando si schiacciano le corde nei tasti vicini alla curvatura. Nel caso del nostro esemplare il manico da questo punto di vista è perfetto, mentre abbiamo notato un lavoro forse un po’ approssimativo nella levigatura dei tasti: tagliati di netto, alcuni sul bordo superiore sporgono pochissimo, meno di mezzo millimetro, ma quanto basta per sentirsi “grattare” il dito quando si sfiorano.

Ukulele Andoer

Le meccaniche sono molto buone e riescono a tenere abbastanza bene l’accordatura. In questo senso fanno la differenza le corde, che suonano certamente bene ma sostituendole con delle nuove il salto di qualità dovrebbe essere percepibile. Tuttavia per le nostre prove ci siamo limitati a suonare l’ukulele così come arriva a casa e possiamo confermare che alcune corde perdono leggermente l’accordatura nell’arco di 24 ore. Parliamo di una leggera perdita, nell’ordine del mezzo tono nei casi più disperati, e che si corregge a orecchio (per chi è capace) o con un accordatore (anche tramite app su smartphone) in pochi secondi per ciascuna corda.

Come suona

E’ chiaro che chi punta a un futuro come concertista a “La Scala” di Milano deve guardare altrove. Questo ukulele, lo ribadiamo, è uno strumento che vale quello che costa ed è più idoneo per trascorrere una serata scherzosa tra amici o per avvicinare un bambino alla musica. Suona tuttavia molto bene, anche con le corde con cui arriva a casa: la cassa di risonanza amplifica bene il suono, che si tratti di un accordo o del singolo pizzicare di una corda. A voler trovare il pelo nell’uovo sono soltanto gli ultimi due tasti, in special modo l’ultimo, cioè quello più vicino al foro della cassa, a non essere perfetto: il suono è leggermente “sporco” e la sua amplificazione risulta sottotono rispetto al resto.

Ukulele Andoer

Tutti possono imparare

L’ukulele è tra gli strumenti a corda più semplici da suonare. Ha soltanto quattro corde e i tasti sono molto vicini tra loro, perfino un bambino non troverebbe difficoltà nel suonarlo, ottenendo buoni risultati già dopo pochi giorni al massimo. Per fare un paragone con la chitarra, serve molta meno forza per schiacciare le corde e ottenere un suono pulito, inoltre gran parte degli accordi più comuni si ottengono attraverso combinazioni molto più semplici. Tornando al paragone con la chitarra, ad esempio il Do maggiore nella posizione più comune, che si ottiene pizzicando le corde e pigiandone tre in tre tasti diversi, nell’ukulele si ottiene pizzicando le quattro corde e schiacciandone una sola, in una posizione tra l’altro molto più agevole.

Ukulele Andoer

Gli ingredienti della ricetta vincente: impegno, poche settimane e qualche app

Sarebbe stato troppo facile dire che siamo stati in grado di suonarlo in poche ore. Chi sa già suonare la chitarra, anche soltanto gli accordi più comuni, parte in netto vantaggio. Per questo motivo abbiamo messo in mano l’ukulele a un nostro inquilino che non ha mai toccato uno strumento musicale: la musica, insomma, si è sempre limitato ad ascoltarla.

Se è vero che suonare l’ukulele è molto facile è altrettanto importante dire che senza impegno e buona volontà non si va da nessuna parte: soprattutto all’inizio è facile scoraggiarsi ma se ci si allena con costanza, anche poche decine di minuti al giorno, i risultati si vedranno già dopo pochi giorni.

Come accordarlo

L’accordatura più popolare per l’ukulele soprano è quella GCEA (4Sol, 3Do, 2Mi, 1La, dove i numeri corrispondono alla corda). Chi vuole farlo a orecchio può aiutarsi con un’app come MiniPiano, che permette di suonare le singole note su un pianoforte virtuale.

La via più semplice è installare Ukulele Tuner+ che sfrutta il microfono di iPhone e iPad per ascoltare la tonalità della corda ed aiutarvi passo dopo passo nell’accordatura corretta. In quest’ottica possono funzionare anche applicazioni generiche come GuitarTuna che offre un sistema guidato per l’accordatura di chitarra, basso e ukulele.

Imparare con app e Internet, oggi si può

Anni fa era impensabile, ma oggi è del tutto possibile: imparare a suonare uno strumento musicale senza mettere il naso fuori di casa è alla portata di tutti grazie a Internet e alle applicazioni che troviamo sugli store. Ma anche in questo senso, il discorso è simile a quello della scelta dello strumento: se è vero che per un ottimo strumento la cifra da investire è di molto superiore a quella dell’ukulele in prova ed è altrettanto importante affidarsi al consiglio di esperti acquistando magari in negozi specializzati, anche per imparare uno strumento, nessuna applicazione potrà mai sostituire l’insegnamento di un maestro.

Innanzitutto perché può farci notare eventuali errori che, se non corretti subito, ci porteremo dietro per tantissimo tempo (e saranno anche più difficili da correggere in futuro), inoltre l’esperienza che un musicista ha alle spalle si trasmette lezione dopo lezione, anche nelle piccole cose, soprattutto quando argomenti e lezioni sono di livello avanzato.

Tuttavia per cominciare e mettere le basi, soprattutto con uno strumento molto più intuitivo come l’ukulele, ci sono ottime applicazioni che possono metterci sulla strada giusta per riuscire a portare a termine anche un’intera canzone nel giro di due settimane, come dimostrano i risultati ottenuti dal nostro inquilino di cui vi parlavamo in precedenza.

Una delle migliori è iUke che, non solo mostra la posizione per le dita di tutti gli strumenti, ma spiega passo dopo passo come suonare alcune delle canzoni più conosciute. Ci sono anche applicazioni ancora più mirate, come Yousician che, tramite abbonamenti settimanali, mensili o annuali, mette a disposizione migliaia di lezioni correggendo in parte anche eventuali errori grazie alla possibilità di ascoltare quel che stiamo suonando attraverso il microfono di iPhone e iPad.

Molto buona anche Learn & Practice Ukulele Music Lessons Exercises, che offre esercizi di difficoltà crescente per imparare a suonare l’ukulele in poco tempo.

Ad ogni modo non sono soltanto le applicazioni a metterci sulla strada giusta. Una semplice ricerca su Google può fare miracoli, senza dimenticare YouTube, dove si possono trovare tutorial per tutte le difficoltà: attraverso i video l’approccio è ancora migliore in quanto è come avere un maestro sempre a disposizione che possiamo fermare quando vogliamo per farci ripetere lo stesso discorso anche centinaia di volte.

Conclusioni e prezzo

Ma facilità a parte, l’ukulele di Andoer che abbiamo provato nelle ultime settimane si è dimostrato all’altezza delle aspettative. E’ ben costruito, suona molto bene ed è un ottimo compromesso per provare lo strumento ed avvicinarsi al mondo della musica con l’ukulele senza spendere una fortuna. Allo stesso prezzo non è difficile imbattersi in strumenti dalla costruzione molto più approssimativa e in materiali anche scadenti (non è difficile imbattersi in casse in legno compensato), che danno tutta l’impressione di cedere alla minima caduta. Insomma, per qualche serata spensierata in compagnia del proprio artista preferito in cuffia l’ukulele soprano 21‘’ di Andoer è più che sufficiente. Se interessati, è disponibile su Amazon e costa 45,99 euro. Unico neo? manca una custodia per il trasporto, quindi non buttate la scatola.

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