A San Jose in California ha aperto una nuova fabbrica per chip ma è una struttura molto diversa da quelle viste finora. Questi impianti, spiega The Mercury News, non produrranno processori ad alte prestazioni su wafer di silicio ma renderà possibile la creazione di miliardi di chip a basso costo destinati ai prodotti di uso quotidiano. Può essere considerata una sorta di moderna tipografia nella quale si stampano rotoli di materiale flessibile per alimentare macchine che attivano l’elettronica depositando materiali operando alla stregua di stampanti a getto d’inchiostro. La struttura di San Jose è uno dei primi impianti al mondo a sfruttare questa tecnica.
Il procedimento sviluppato da Thinfilm potrebbe contribuire a diffondere una nuova modalità nella produzione di chip e rivoluzionare le modalità con le quali i consumatori interagiscono con i prodotti, dalle bottiglie di whisky ai rasoi. I nuovi chip di Thinfilm permetteranno prima dell’acquisto di scoprire se un contenitore per cosmetici è stato aperto da qualcuno in precedenza, se il cibo che troviamo nel banco frigo è stato richiamato per qualche motivo, o visualizzare un filmato di un mastro birraio che spiega com’è nata la birra che stiamo sorseggiando. Per fare tutto questo basterà avvicinare il proprio smartphone all’etichetta.
Thinfilm è un’azienda pioniera nella cosiddetta “elettronica stampata”, che si prefigge di realizzare i dispositivi elettronici e le relative interconnessioni, con la stessa facilità con cui si stampano giornali e riviste, risultati possibili grazie ai notevoli progressi nel campo della chimica, dove sono stati definiti un’intera gamma di inchiostri con proprietà̀ di semiconduttori, conduttori, isolanti e così via.
Thinfilm ha rinnovato una struttura che si trova a North San Jose in precedenza sfruttata da Qualcomm; l’inaugurazione ufficiale è prevista a giugno ma gli impianti saranno già attivati nelle prossime settimane. L’azienda ha 115 dipendenti e sta continuando ad assumere. Qui si creeranno due tipi di prodotti: il primo è un sistema di sorveglianza elettronica degli articoli (EAS), un accessorio che si trova spesso nell’abbigliamento, sfruttato come meccanismo per prevenire i furti; il secondo è un chip NFC (near-field communication). Thinfilm mira a commercializzare etichette smart che permettono di fare molte cose, ad esempio capire se una bottiglia è stata aperta o manomessa. Ogni chip integra un identificativo numerico unico, tag che possono essere sfruttati per identificare singoli elementi e memorizzare piccole informazioni, come ad esempio indirizzi web.
Nella vecchia struttura l’azienda precedente era in grado di produrre da 1 a 2 milioni di chip NFC al mese, o fino a 24 milioni l’anno. Con i nuovi impianti di produzione a regime, Thinfilm afferma che sarà in grado di produrne fino 5 miliardi l’anno. Molti smartphone integrano di serie lettori NFC permettendo di interagire con le etichette di Thinfilm, permettendo di verificare di tutto, inclusa l’autenticità di un prodotto. Resta da capire se e quanto il mercato recepirà le etichette in questione; per utilizzarle è richiesta una commissione da aggiungere al prezzo di packaging e a quello per la produzione delle etichette. Rispetto a chip tradizionali, l’elettronica stampata consente di creare etichette sottili, trasparenti con componenti che è possibile flettere e arrotolare. Il costo è relativamente basso, rendendoli una buona alternativa ai materiali tradizionali.