Sale di livello la battaglia tra Apple e Qualcomm: quest’ultima vorrebbe la messa al bando dell’importazione degli iPhone in USA, mossa che fa seguito alla causa depositata da Apple presso il tribunale distrettuale del Southern District della California con la quale la Cupertino contesta al produttore di chip l’imposizione di costi elevati e fuori mercato per l’utilizzo di alcune tecnologie e brevetti facendo leva sulla posizione monopolistica di Qualcomm.
Apple ha chiesto un miliardo di dollari in sconti che Qualcomm avrebbe promesso, negandoli successivamente, secondo Apple come ritorsione per la collaborazione di Cupertino nelle indagini dell’antitrust della Corea del Sud che ha inflitto a Qualcomm una multa di circa 853 milioni di dollari per pratiche anticoncorrenziali.
Oltre all’avvio della causa legale, la multinazionale di Cupertino non sta pagando diritti di licenza a Qualcomm, inoltre Cupertino ha bloccato anche i pagamenti ai costruttori partner che devono versare royalty a Qualcomm, mossa che ha costretto il costruttore di chip a ribassare le previsioni di fatturato per il trimestre in corso. Qualcomm ha deciso non solo di avviare una controquerela ma anche di chiedere all’International Trade Commission (ITC) di bloccare le importazioni degli iPhone negli Stati Uniti. L’ITC è un organo semi-giudiziario di Washington che ha il potere di bloccare l’importazione di beni negli USA e che si occupa di procedimenti più velocemente rispetto ai tribunali federali distrettuali, le sedi dove le due aziende si accusano a vicenda. Se il ricorso avrà successo, l’ITC ha potenzialmente la possibilità di bloccare l’importazione degli iPhone nel mercato USA nel quale avviene il 40% delle vendite Apple.
“Le tecnologie brevettate da Qualcomm rappresentano un valore chiave per i dispositivi mobili” ha dichiarato recentemente Don Rosenberg, Executive Vice President and General Counsel di Qualcomm. “Il valore delle nostre invenzioni è comprovato da centinaia di contratti di licenza, negoziati e rinegoziati in oltre tre decenni, potenzialmente con ogni produttore di telefonia della storia, comprese quelle aziende che in Asia hanno prodotto iPhone e iPad di Apple. Nel corso degli ultimi dieci anni, Apple ha ricoperto un ruolo significativo nel portare i benefici della tecnologia mobile ai consumatori attraverso i suoi prodotti e servizi più conosciuti. Contestualmente, Apple non avrebbe potuto costruire l’incredibile mercato iPhone che le ha permesso di diventare l’azienda più redditizia al mondo – registrando oltre il 90 per cento dei profitti in ambito smartphone – senza poter contare sulle fondamentali tecnologie cellulari di Qualcomm. Ora, dopo un decennio di crescita storica, Apple si rifiuta di riconoscere il consolidato e continuo valore di tali tecnologie. Apple ha lanciato un attacco globale a Qualcomm cercando di sfruttare il suo enorme potere di mercato per pretendere condizioni di licenza sleali e non ragionevoli. Per questo motivo, è nostra intenzione difendere vigorosamente il nostro modello di business, oltre a perseguire il nostro diritto di proteggere e ricevere il giusto valore per il contributo reso finora al settore della tecnologia”.