“Come sarebbe bello se alla crescita delle innovazioni scientifiche e tecnologiche corrispondesse anche una sempre maggiore equità e inclusione sociale!”. Di un futuro fatto di fraternità, creatività, speranza e di una rivoluzione di tenerezza ha parlato Papa Francesco alla Ted Conference 2017 di Vancouver. Con un videomessaggio a sorpresa il Papa si è rivolto ai partecipanti alla conferenza di Ted (Technologiy entertainment design) di Vancouver, offrendo una rivoluzione sul tema di quest’anno, “The future you”.
Un titolo che ha conquistato il Papa: “Mi è piaciuto molto il titolo – ha detto nel videomessaggio – perché, mentre guarda al domani, invita già da oggi al dialogo: guardando al futuro, invita a rivolgersi a un ‘tu’. ‘The future you’, il futuro è fatto di te, è fatto cioè di incontri, perché la vita scorre attraverso le relazioni. Parecchi anni di vita mi hanno fatto maturare sempre più la convinzione che l’esistenza di ciascuno di noi è legata a quella degli altri, la vita non è tempo che passa, ma tempo di incontro”.
Dialogo, incontro e fraternità sono gli argomenti di cui Francesco ha parlato nel videomessaggio, con un’attenzione particolare al mondo della scienza, della cultura accademica e delle tecnologie.
“Come sarebbe bello se – ha detto il Papa (qui il messaggio integrale) -, mentre scopriamo nuovi pianeti lontani, riscoprissimo i bisogni del fratello e della sorella che mi orbitano attorno! Come sarebbe bello che la fraternità, questa parola così bella e a volte scomoda, non si riducesse solo a assistenza sociale, ma diventasse atteggiamento di fondo nelle scelte a livello politico, economico, scientifico, nei rapporti tra le persone, tra i popoli e i Paesi. Solo l’educazione alla fraternità, a una solidarietà concreta, può superare la “cultura dello scarto”, che non riguarda solo il cibo e i beni, ma prima di tutto le persone che vengono emarginate da sistemi tecno-economici dove al centro, senza accorgerci, spesso non c’è più l’uomo, ma i prodotti dell’uomo”.
E a proposito di Ted ha affermato: “Mi hanno detto che a TED c’è riunita tanta gente molto creativa”. E così, alla “gente molto creativa” che partecipava alla conferenza di Ted a Vancouver, ma anche alle tante persone che avrebbero poi guardato il videomessaggio su YouTube, il Papa ha ricordato di fare un buon uso della creatività. “Per essere attivi nel bene ci vuole memoria, ci vuole coraggio e anche creatività”, “Non bastano i buoni propositi e le formule di rito, che spesso servono solo a tranquillizzare le coscienze. Insieme, aiutiamoci a ricordare che gli altri non sono statistiche o numeri: l’altro ha un volto, il “tu” è sempre un volto concreto, un fratello di cui prendersi cura”.
E sicuramente non a caso, alla conferenza che trova nella formula “idee che val la pena di diffondere” la sua identità e che offre in tutto il mondo interventi di professionisti, ricercatori, accademici, politici, signori dell’hi-tech e del mondo dello spettacolo, ha consegnato una pillola di umiltà ricordando che “Il futuro dell’umanità non è solo nelle mani dei politici, dei grandi leader, delle grandi aziende. Sì, la loro responsabilità è enorme. Ma il futuro è soprattutto nelle mani delle persone che riconoscono l’altro come un ‘tu’ e se stessi come parte di un ‘noi’”.