Le vendite record per iPhone e iPad difficili da conseguire, margini meno alti del previsto. Ecco le ragioni intorno a cui Colin Gillis, un analista di BGC Partners, osa quel che nessuno da anni aveva osato: un downgrade di AAPL. La rarissima, se non unica, retrocessione del titolo da “Buy” a “Hold” viene segnalata proprio per la sua eccezionalità da numerosi siti finanziari.
Secondo Gillis ci sono “rischi di inversione di tendenza” su un titolo che è cresciuto già del 14% dal 7 ottobre e del 31% a 12 mesi. Una parte del rischio è posta dalle attese stesse che ha il mercato: «Apple – dice Gillis – è costretta a fare un record dopo l’altro solo per rispettare quel che il mercato si aspetta. Non c’è nulla di sbagliato nel modello di business o nella esecuzione, ma il sentiment è straordinarmente positivo e la valutazione di AAPL è nel 7% del nostro target e pensiamo che le azioni possano scendere sotto i 400 dollari, anche dopo la presentazione dei risultati fiscali di martedì»
Secondo BGC Partners i fattori cruciali che potrebbero determinare un regresso di AAPL sono: il numero di iPhone che ci si attende siano venduti che potrebbe essere eccessivo (20 milioni nel trimestre sono molti soprattutto in rapporto al fatto che i clienti attendevano iPhone 4S); i margini che potrebbero essere minori per effetto della mancanza nel trimestre di settembre di un prodotto come l’iPhone 4 dello scorso anno in coincidenza con la forte incidenza delle offerte educational; il numero di iPad venduti che a quota 11,5 milioni stimati dalla media degli analisti, sarebbero una quantità enorme. Se Apple non riuscisse a conseguire questo dato di vendita (cosa difficile per Gillis visto che ci sono molti produttori che stanno lanciando tablet a prezzi al di sotto di quelli di mercato per strappare quote a Cupertino), sarebbe difficile per il resto dei segmenti di mercato, Mac, iPhone, software, arrivare a colmare la lacuna prodotta da un numero inferiore di iPad rispetto alle previsioni.
Dopo la pubblicazione del rapporto di BGC Partners, AAPL che aveva stabilito un nuovo record storico con 426,70 dollari sulla scia dell’annuncio dei 4 milioni di iPhone venduti in un fine settimana, ha inverito la marcia e ora perde circa l’1% rispetto alla chiusura di venerdì.