Un brevetto registrato presso il Patent & Trademark Office statunitense rivela che Apple lavora su tessuti stratificati con polimeri e sul taglio degli stessi usando tecniche che prevedono il laser, tecnologie che potrebbero essere usate in futuri prodotti di Cupertino. Quanto registrato ora aggiorna un diverso brevetto del 2015 relativo ai tessuti sintetici relativo all’uso di fibre con proprietà ottiche variabili.
Apple, nel brevetto scovato dal sito PatentlyApple, parla di materiali “intelligenti” che possono essere integrati sui portatili nella zona dove si appoggiano i palmi delle mani (vicino al trackpad) e potrebbero essere attivati per mostrare messaggi di stato sul MacBook e altre informazioni. In un diverso esempio si descrive un finto tessuto che sembra scamosciato, un elemento che potrebbe portare ad un cambiamento di rotta radicale rispetto all’alluminio visto finora.
Il poliuretano è uno dei componenti dell’alcantara utilizzato nell’ambito del tessile: strati protettivi di questo elemento consentono di ottenere impermeabilità all’acqua, limitando l’assorbimento dei liquidi in un oggetto, ed è per questo scopo usato, ad esempio, per alcuni indumenti e in alcune apparecchiature e accessori medici.
Nel brevetto di Apple sono specificate tecniche per il taglio laser di materiali tessili stratificati con le quali, in fase di costruzione di un computer, è possibile ottenere “tagli” ai bordi perfetti dal punto di vista estetico. Nel documenti si fa riferimento a diverse tipologie di fibre sintetiche, incluse quelle polimeriche, fibre di carbonio e filato di vetro. In alcune varianti si fa riferimento a fibre naturali quali cotone, lana e lino ma anche a combinazioni tra fibre sintetiche e naturali, tessute in più strati per creare una barriera impermeabile.
Interessante il riferimento di Apple a un “Woven Display” (un display realizzato in tessuto) che potrebbe essere usato per mostrare notifiche e altri elementi su cinturini, borse e simili. Vedremo in futuro cosa ha in mente Apple ricordando come sempre che la multinazionale di Cupertino registra annualmente centinaia di brevetti e non sempre questi diventano prodotti veri e propri.