Se l’attuale presidente USA Donald Trump mantenesse le promesse annunciate per la riforma fiscale, Apple potrebbe probabilmente rimpatriare la maggior parte dei suoi 230 miliardi di dollari in liquidità detenuti all’estero, e vedere i suoi profitti in crescita del 16%, almeno secondo una previsione di Citi presentata da Business Insider. I piani di riforma fiscale di Trump includono la riduzione del tasso di imposta sulle società dal 35% al 15% negli Stati Uniti, e l’applicazione di una tassa di solo il 10% per gli utili delle società statunitensi che vogliono rimpatriare i contanti attualmente detenuti all’estero.
Tali proposte renderebbero vantaggioso per Apple spostare le proprie liquidità detenute all’estero verso gli Stati Uniti al fine di pagare una percentuale minima di imposte. Nel trimestre più recente, Apple ha detto che poteva contare su una riserva di denaro pari a 246 miliardi di dollari in contanti, di cui 230 miliardi gestiti dalle proprie controllate estere.
Secondo Citi, tutto ciò avrebbe un impatto significativo sull’utile per azione: una riduzione del tasso fiscale negli Stati Uniti porterebbe ad un incremento dell’utile del 6%, mentre una rimpatrio di liquidità e il riacquisto di azioni potrebbe aumentare l’utile di un ulteriore 10% incrementale, questo supponendo che il 25% di denaro rimpatriato venga usato per il riacquisto delle azioni. In entrambi i casi Apple sarebbe destinata ad aumentare sia il riacquisto di azioni, sia i dividendi azionari.
Al momento è però doveroso sottolineare come l’amministrazione Trump non abbia ancora avanzato alcuna proposta concreta per tenere fede alle sue promesse, quindi tali ipotesi restano per il momento pure speculazioni.