Errore storico oppure segno di grande apertura e trasparenza? La decisione dei vertici di Apple di incontrare un pool di giornalisti e influencer americani nella vecchia sede di Cupertino, mostrando tra le altre cose scorci sul laboratorio dei prototipi supersegreto dell’azienda, per annunciare un prodotto che ancora non c’è – il nuovo Mac Pro – è stata una mossa inedita e coraggiosa. Ma anche suicida?
Secondo molti, come raccontiamo in questo nostro articolo, Apple potrebbe aver suicidato i suoi Mac Pro attuali evocando l’effetto Osborne, che Steve Jobs aveva esplicitamente indicato come motivo della sua riservatezza nell’annuncio di nuovi prodotti.
Con l’ansia di battere la concorrenza indicando nuovi prodotti futuri e non ancora ordinabili, spiegano gli esegeti di quella strategia, si distrugge il proprio catalogo attuale perché nessuno vuole comprare qualcosa che sa essere già obsoleto.
In realtà si potrebbe anche cercare un’altra interpretazione: andando a leggere le trascrizioni dell’incontro con i giornalisti si apprende che Apple fa questo sforzo non tanto per timore della concorrenza quanto per mandare un forte e inedito segnale a una sua fascia di clientela che finora si è sentita molto trascurata.
Sono gli utenti Pro, che Apple quantifica essere il 30% dei 100 milioni di utenti Mac che usano tantissimo anche i portatili, gli iMac oltre ai Mac mini. Finora i Mac Pro erano però considerati sottopotenziati per alcune fasce di utilizzo. I nuovi saranno diversi e arriveranno l’anno prossimo (forse) con caratteristiche molto differenti e modulari rispetto a quelli di oggi. Intanto si aggiornano i Mac Pro di oggi, i modelli diventati istantaneamente “vintage”.
Ma la mossa inedita di Apple non è un segno di debolezza, quanto un’umile e difficile operazione di “cenere sul capo”, come Fonzie che non riesce a chiedere scusa, ma alla fine si sforza più degli altri che magari dicono “scusa” venti volte al giorno senza farci più neanche caso. E soprattutto la mossa di Apple è un chiaro segnale che i clienti pro sono ancora al centro delle attenzioni di Cupertino. Lo sforzo di trasparenza, a costo di rompere il diktat sulla segretezza lanciato da Steve Jobs, serve a dire chiaramente: vi rispettiamo, siamo attenti alle vostre esigenze, cancelliamo il nostro lavoro che non vi ha soddisfatti e non vi lasciamo da soli, annunciando in anticipo che stiamo preparando nuovi prodotti dedicati a voi con una logica completamente differente: i Mac Pro modulari del 2018 (o di quando saranno pronti).
Rischia il fallimento per questo, Apple? Certamente no: anche perché il mercato è abituato alle stagionalità, ai rinnovi annuali e sa bene che così adesso ci si prepara anche a computer per sforzi molto grandi. Mentre i nuovi vecchi Mac Pro in arrivo alla fine della settimana servono a chi devono servire, perché ci sono già adesso, sugli scaffali.