50mila dollari, circa 36mila euro. Ecco quanti sarebbe costato ad Hard Candy Cases ad una piccola ma aggressiva società americana specializzata in custodie per iPhone, la scommessa sul lancio di un nuovo iPhone con bordi affusolati e schermo a dimensione maggiorata. La storia di Hard Candy Cases viene raccontata da Businessweek che la utilizza come esempio per far capire come funziona il mercato “dell’anticipo” sul lancio dei nuovi dispositivi Apple e per quali ragioni realtà che si occupano di accessori sono disposte ad investire cifre tanto alte senza sapere con certezza se quello che stanno per fare si trasformerà in una mossa intelligente o solo in uno spreco di denaro.
La motivazione fondamentale è nella dimensione del business in gioco; lo scorso anno sono stati spesi 436 milioni di dollari in custodie, il 33% in più rispetto allo scorso anno secondo alcune statistiche di NPD. Anche una piccola società come Hard Candy Cases può avere ambizioni importanti (50 milioni di fatturato è la previsione per il 2013) che però possono materializzarsi solo se si è disposti a rischiare almeno quando si hanno minime certezze. Nel caso dell’iPhone affusolato pare che ci fossero: «tre società asiatiche – dice Tim Hickman l’amministratore delegato di Hard candy Cases – ci avevano fornito dei modelli molto dettagliati. Per questo abbiamo creato stampi in acciaio e ci siamo messi a raccogliere prenotazioni il giorno stesso del lancio del nuovo iPhone. Se le cose fossero andate come dovevano avremmo avuto centomila custodie in viaggio verso gli USA mentre si formavano le file di fronte ai negozi». In passato questo sistema che si fonda su indiscrezioni e qualche volta veri e propri furti di notizie ha prodotto profitti importanti e questa è la ragione per cui molti investono milioni di dollari nel creare prodotti per riempire i magazzini di prodotti che possono essere del tutto inutili.
Il gioco non è praticato solo da società di piccolo o medio cabotaggio. Come ricorda Businessweek anche Casemate aveva presentato brevemente custodie per il misterioso e mai materializzatosi iPhone 5; ma anche Speck ed Incase, rivela Hickman si servono dagli stessi fornitori di Hard Candy Case; tutti questi produttori però negano di utilizzare modelli che giungono sui tavoli dei designer per vie traverse. «Questa cosa fa arrabbiare Apple – dice l’amministratore delegato della società americana specializzate in custodie – ma la faccenda va in questo modo, piaccia o no».
Speck, intervistata anch’essa, sottolinea che la necessità di scommettere è un fatto reale, «facciamo quel che fanno tutti, ascoltiamo le indiscrezioni e prepariamo qualche modello. Ma poi per la produzione restiamo in attesa di vedere quel che succede realmente».
Hickman comunque non sembra molto preoccupato di avere speso 50mila dollari che apparentemente non sono stati messi a frutto. «I dati su cui sono state costruite quelle custodie da qualche parte sono usciti, serviranno per un futuro prodotto». A meno che, chiosiamo noi, non siano usciti direttamente da Apple che li ha usati per minare alle fondamenta il sistema di indiscrezioni che dai produttori di custodie arriva ai siti di informazioni che usano le stesse custodie per trarre informazioni anticipate sulle specifiche e l’aspetto dei nuovi dispositivi mobili di Apple.
Se, infatti, qualcuno sarà ancora disposto ad investire sulle voci, molti alla luce di quanto è successo potrebbero non esserlo perché, come si è dimostrato in questo caso, non tutti prototipi sono un buon investimento e con meno gente disposta ad investire in prototipi ci saranno anche meno siti che si lanciano in anticipazioni. Usare il FUD (Fear, Uncertainty and Doubt, paura, incertezza e dubbio”) è una strategia di marketing che specialmente in campo informatico ha storicamente pagato dividendi alti, molto più alti di quelli che vanno ai produttori di custodie grazie allo sfruttamento di voci e indiscrezioni sui nuovi prodotti Apple.