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Tra le novità dell’ultima versione di macOS Server il controllo migliorato delle dimensioni della cache e la presenza di un nuovo servizio denominato Tetherator. Il servizio di cache permette di accelerare il download del software distribuito da Apple e dei dati inclusi negli account iCloud degli utenti salvando nella cache il contenuto che i Mac nella rete locale, i dispositivi iOS e i dispositivi Apple TV hanno già scaricato.
Il Mac che ha in esecuzione il servizio di cache mantiene una copia di tutti i contenuti scaricati dai dispositivi locali sul network (chiamati client). quando il primo client sul network scarica un aggiornamento del sistema operativo, il servizio di cache mantiene una copia dell’aggiornamento. Quando il prossimo client sul network si connette a App Store per scaricare l’aggiornamento, l’aggiornamento viene copiato dal servizio di cache invece che da App Store. Dato che il network locale è normalmente molto più veloce di Internet, il secondo client e tutti i successivi client scaricano gli aggiornamenti più rapidamente.
I servizio di cache può essere utilizzato sui network consistenti in un ambiente NAT per il server e tutti i dispositivi oppure può essere utilizzato su network consistenti in indirizzi IP instradabili pubblicamente. I più esperti possono limitare il servizio di cache a una sottorete specifica, sfruttare più server di cache e ottimizzare in vari modi il servizio.
Con l’aggiornamento a OS X 10.12.4, spiega il sito krypted.com, gli amministratori possono sfruttare uno script denominato Tethered-caching che consente di interagire con i servizi di caching. Il comando permette di controllare la presenza di macOS Caching Server e ottimizzare le prestazioni del servizio di cache relativamente agli asset iOS. È possiible decidere la dimensone della cache, impostare priorità a determinati tipi di contenuti, gestione più classi di indirizzi IP e altro ancora.