«La morte di un grande innovatore che è stato coraggioso abbastanza da pensare differente e sufficientemente ardito da pensare di poter cambiare il mondo, e dotato di un talento sufficiente a farlo». Con queste parole Barack Obama commemora da una pagina pubblicata sul sito della Casa Bianca Steve Jobs.
L’intervento del presidente americano alla morte di Jobs è un fatto atteso, sia per la rilevanza della figura di Jobs come imprenditore, sia perchè è stata una delle principali, se non la principale figura della rivoluzione informatica, sia perché Obama era amico di Jobs anche se il suo rapporto con il fondatore di Apple non è stato celebrato e reso visibile come quello che Jobs aveva con altri protagonisti del mondo della politica americana come ad esempio Bill Clinton.
La stima e l’affetto di Obama per Jobs emergono chiaramente dalle parole usate dal presidente degli Stati Uniti. Il fondatore di Apple viene descritto come «l’esempio dell’ingegno americano, capace di costruire una delle società di maggior successo al mondo partendo dal garage di casa sua. Costruendo personal computer e mettendo Internet nelle nostre tasche, ha reso la rivoluzione dell’informazione non solo accessibile a tutti ma anche intuitiva e divertente. E rivolgendo il suo talento al racconto di storie – dice ancora Obama riferendosi alla vicenda imprenditoriale, grande quasi come quella di Apple, con Pixar – ha portato felicità a milioni di bambini e adulti. Steve usava dire che viveva ogni giorno della sua vita come se fosse l’ultimo. Così facendo ha trasformato le nostre vite, ridefinito una intera industria e raggiunto qualche cosa di strordinariamente raro nella storia umana: ha cambiato il modo in cui ognuno di noi vede il mondo. Il mondo – chiude Obama – ha perso un visionario. E non c’è tributo più grande al successo di Jobs se non il fatto che molta parte del mondo ha saputo della sua scomparsa usando dispositivi che lui ha inventato. Michelle ed io mandiamo il nostro ricordo e le nostre preghiere alla moglie, Laurene, alla famiglia e tutti coloro che l’hanno amato»