Smartphone e tablet richiedono processori sempre più potenti e una società chiamata Adapteva scommette su speciali CPU con le quali è possibile conseguire performance normalmente ottenibili in ambienti server. Epiphany IV è un chip con 64 core in grado di fornire 70 gigaflops (parametro che si riferisce al numero di operazioni in virgola mobile eseguite in un secondo) consumando 1 solo watt. Un watt può essere anche molto per uno smartphone ma le performance dei core e i consumi di questa speciale CPU possono essere scalate e sfruttate solo quando effettivamente servono.
Il chip non è in grado di gestire un intero OS ma è pensato per essere sfruttato come co-processore liberare il carico della CPU principale. Un particolare design a mesh consente lo scambio veloce di dati e i core in parallelo sono sistemati in modo da fornire punti di contatto/comunicazione multipli incrementando la larghezza di banda complessiva. “Non stiamo cercando di concorrere con Intel o ARM”, dice il CEO di Adapteva Andreas Olofsson “ma stiamo provando ad affiancarci a loro”.
Dopo un’incursione nel campo delle CPU per supercomputer, realizzando interessanti soluzioni nel grid-computing con ottimi risultati nel campo della modellazione ambientale, la piccola società (solo cinque dipendenti e un misterioso licenziatario non meglio identificato) ha cominciato a interessarsi al mondo mobile, sviluppando co-processori perfetti da affiancare ai processori di smartphone e tablet. La società spera di licenziare il design a grandi aziende e afferma di aver avuto finora riscontri positivi.
Il sistema di accelerazione RISC-based potrebbe essere integrato direttamente nei futuri SoC (System on Chip, chip che includono CPU, coprocessori e schede video); ogni core consuma fino a un massimo di 25 milliwatt e sfruttando tutti i core sarebbe possibile ottenere smartphone e tablet con 64 core. L’Epiphany può essere costruito con un processo produttivo a 28 nanometri (un grande passo avanti rispetto a un modello precedente, costruito con processo produttivo a 65 nanometri). Il precedente modello annunciato all’inizio di quest’anno, aveva 16 core e consumava circa 1 watt; la versione a 64 core sarà disponibile nel corso del primo trimestre del prossimo anno. Tra le applicazioni che potrebbero beneficiare del chip, tutte quelle che sfruttano OpenCL, tecnologia aperta supportata da Apple, Nvidia, Intel e AMD.
[A cura di Mauro Notarianni]