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Lo scorso gennaio Apple ha ufficialmente rimosso il servizio web per il controllo del Blocco Attivazione di iOS, efficace strumento che, tramite IMEI, permetteva agli utenti di conoscere in anteprima se un dato dispositivo era bloccato oppure no. In questo senso si rivelava particolarmente utile nella compravendita dell’usato: l’acquirente poteva così effettuare una verifica preventiva del blocco smascherando un eventuale dispositivo rubato che, per l’appunto, sarebbe già stato bloccato precedentemente dal leggittimo proprietario.
Apple non ha mai commentato apertamente i motivi che l’avrebbero spinta in tale decisione, lasciando vagare la voce di una chiara volontà nel tagliare le gambe all’usato per spingere le vendite del nuovo nei negozi. Quale che sia il motivo, questo strumento è ancora vivo. Come infatti notato da UnlockBoot, c’è ancora il modo di controllare tramite IMEI la presenza della funzione “Trova il mio iPhone” attiva in un determinato dispositivo.
Basta infatti sfruttare a proprio vantaggio la pagina di supporto. Partendo da qui, si seleziona ad esempio iPhone, quindi la voce Alimentazione e carica della batteria oppure Riparazioni e danni fisici e si sceglie una delle opzioni proposte, come ad esempio nel caso di riparazioni, la voce Pulsanti non funzionanti.
Si aprirà così una nuova pagina dove spunta la voce Invia per la riparazione: se così non fosse sarà sufficiente tornare indietro e cambiare opzione. Continuando nell’esempio dei pulsanti non funzionanti, sarà sufficiente selezionare uno dei tasti “danneggiati” proposti e voilà, saremo giunti al tanto agognato pannello di inserimento del codice IMEI. Digitando il codice non resta che attendere pochi istanti (non è necessario cliccare altro) per ottenere il responso dei server di Apple e scoprire se il dispositivo è bloccato oppure no.
Stando alle nostre prove questo sistema non è purtroppo totalmente affidabile. In qualche occasione infatti richiede all’utente di accedere con il proprio Apple ID per facilitare la selezione dei dispositivi ad esso associati. Al momento la scappatoia c’è ma potrebbe essere definitivamente chiusa obbligando l’utente proprio con l’accesso tramite account.