Secondo un recente studio svolto da Leanplum e App Annie la pratica di inserire le emoji all’interno delle notifiche push su iOS e Android aumenterebbe drasticamente il loro tasso di apertura, fino all’85 per cento, soprattutto su Android.
La differenza in modalità “normale” è facilmente intuibile se si considera che notifiche push standard, sulla base di un campione d 5.000 campagne di notifiche push e 2,6 miliardi di messaggi, hanno solitamente un tasso di apertura pari al 2,44 per cento; le notifiche push che contengono invece un’emoji vengono aperte ad tasso molto più alto, pari al 4,51 per cento. Il che aiuta gli editori e gli sviluppatori di app mobili o migliorare il coinvolgimento di utenti e clienti.
Secondo il rapporto, il cervello delle persone reagisce alle emoji allo stesso modo in cui reagiscono alle facce delle persone. Sono elementi non verbali, e quindi trattati come segnale emotivo, non logico, che attira una parte diversa del cervello umano, e quindi ha la possibilità di avere un impatto istintivo, oltre la logica pura del messaggio.
Dallo studio è emerso anche come gli utenti iOS e Android rispondano in maniera diversa alla presenza delle emoji nelle notifiche push. Le emoji incrementano le aperture delle notifiche del 135 per cento su Android, mentre per gli utenti iOS l’incremento è solo del 50 per cento.
La differenza sarebbe dovuta al sistema operativo: le notifiche push restano più a lungo nelle aree notifiche di Android rispetto ad iOS, e la relazione ipotizza che questo significhi più tempo a disposizione dell’utente per vedere le notifiche e aprirle.
Per ottenere miglioramenti significativi ovviamente le emoji non bastano: è comunque necessario veicolare il giusto messaggio e la giusta emoji anche in risposta al comportamento dell’utente.