Il Giappone dichiara guerra alla Corea. No, non si tratta della riedizione di una delle rivalità storiche e territoriali più sanguinose del lontano oriente, ma di una battaglia che si svolge sul più moderno terreno dei display per vincere la quale tre dei maggiori produttori di schermi del Sol Levante, Sony, Toshiba e Hitachi, si sono stretti in una inedita e sorprendente alleanza.
I colossi che operano nel settore dell’immagine e del video è finalizzata principalmente a costruire un gruppo in grado di battere realtà come Samsung ed LG Display, ma anche i Taiwanesi, nel lucroso e in crescita esplosiva settore degli schermi LCD di piccole dimensioni nel quale i tre protagonisti dell’alleanza al momento perdono denaro. Una volta date il via alle operazioni la nuova realtà denominata Japan Display, sarà la più grande al mondo nel settore, sorpassando non solo Samsung ed LG Display ma anche Sharp che è rimasta fuori dal patto pur essendo un’impresa giapponese al 100%. Sony, Hitachi e Toshiba controlleranno, stanti le cifre di oggi, il 21,2% del mercato, contro il 14,8% di Sharp e l’11,9% di Samsung.
La battaglia che attende Japan Display non sarà facile. Sharp è molto aggressiva e ha un contratto importante con Apple. Proprio la variabile Apple che detta condizioni di prezzo e tecnologie, oltre che garantire volumi enormi, avrebbero dato la spinta finale per stringere l’accordo. Hitachi era infatti orientata ad una fusione con Hon Hai, parte del gruppo Foxconn, una realtà taiwanese ma l’impossibilità di trovare un accordo con Cupertino avrebbe fatto tornare la società giapponese sui suoi passi per mettersi al tavolo con Sony e Toshiba. A questo punto per lo “strano terzetto” la speranza di avere uno sbocco sul mercato iPhone e iPad è legato ad un presunto e mai confermato accordo con Toshiba alla quale Apple avrebbe versato un contributo per produrre schermi di nuova generazione.
Questa tipologia di display organici ad alta risoluzione rappresenterà il nucleo centrale della ricerca e del mercato di Japan Display anche se al momento non è chiaro come tre importantissime realtà quali Toshiba, Sony e Hitachi che hanno un enorme patrimonio in fatto di proprietà intellettuali e differenti tecnologie riusciranno ad integrarsi. Una delle strade sarà la dismissione di impianti, licenziamenti e scelte precise sulle strade da percorrere in fatto di ricerca e sviluppo, eliminando la miriade di sovrapposizioni che si andranno inevitabilmente a creare.
Il governo giapponese ha sostenuto il piano di fusione, considerato strategico, con un fondo di 2,6 miliardi di dollari. Innovation Network Corp of Japan, un fondo di investimenti privato, metterà nel business al 2,6 miliardi di dollari ottenendo il 70% della nuova società; Hitachi, Sony e Toshiba avranno il 10% ciascuna. La fusione sarà completata nel 2012 ed entro il 2016 dovrebbe essere quotata in borsa.