Che il destino di Symbian, il sistema operativo “cuore” della maggior parte degli smartphone Nokia, fosse segnato era un dato di fatto già assodato da tempo, ma – forse con un certo anticipo sulle previsioni – adesso è iniziato il suo vero e proprio canto del cigno.
Ad intonarne le prime note è il presidente della divisone statunitense della corporation finlandese Chris Weber, che in un’intervista al sito AllThingsD ha annunciato che non saranno più commercializzati telefoni di fascia alta Symbian in Nord America (Usa e Canada). Una scelta di marketing dettata – secondo Weber – dalla necessità di dover concentrare tutte le energie sui nuovi Nokia con Windows Phone, i cui primi modelli dovrebbero arrivare entro la fine dell’anno. A pagarne le spese sarà anche l’N9, il nuovo telefono con l’innovativo sistema operativo MeeGo, che non arriverà mai sugli espositori dei negozi negli States.
Sul piano commerciale, dunque, ecco la prima conseguenza dell’alleanza sancita lo scorso febbraio tra Nokia e Microsoft, due veri e propri giganti nel loro settore, ma che nel campo dei dispositivi mobili non sono riusciti a capire fino in fondo la rivoluzione avviata da Apple con l’iPhone.
In particolare Nokia è in affanno proprio negli Stati Uniti, dove perde costantemente quote di mercato e dove aveva avviato una politica di vendite slegata dagli operatori telefonici (e quindi senza gli sconti che ne conseguono). Paradossalmente, ad accentuare le difficoltà proprio la partnership con Microsoft: una transizione lunga che certo non ha incoraggiato i consumatori a comprare telefoni con un Os destinato alla dismissione.
Ecco quindi la scelta drastica dettata dalla logica del tutto o niente. Eloquenti le parole di Weber: «La realtà è che se non abbiamo successo con Windows Phone, non importa quello che facciamo».