In un’intervista pubblicata su un podcast l’ex presidente degli USA ha parlato delle minacce che Amazon e l’automazione rappresentano per il lavoro e la manodopera tradizionale, soprattutto per il futuro.
“L’automazione è inarrestabile e sta sempre più accelerando” ha detto Obama nel podcast. “Avete visto solo quello che è successo ai negozi al dettaglio durante le vendite lo scorso Natale. Amazon e le vendite online stanno uccidendo la vendita al dettaglio tradizionale, e ciò che è vero in questo settore lo sarà per tutta la nostra economia”.
L’impatto dell’automazione e l’intelligenza artificiale sui posti di lavoro sono state in gran parte ignorate dai candidati alla presidenza degli Stati Uniti durante la campagna elettorale, ma è una realtà; basti pensare che l’occupazione manifatturiera è in calo da oltre 30 anni, eppure negli Stati Uniti la corrispondente produzione è vicina al suo massimo storico.
Amazon è emersa negli ultimi anni come un leader nel campo dell’automazione e della robotica all’interno dei suoi centri di evasione degli ordini, ma ha minimizzato l’impatto diretto dell’automazione sulla sua forza lavoro: il numero di dipendenti della società è salito a più di 300.000 persone e prevede di aggiungere altri 100.000 posti di lavoro a tempo pieno negli Stati Uniti nel corso dei prossimi 18 mesi, con un incremento di oltre il 55 per cento della sua forza lavoro nazionale.
Questa valutazione però non terrebbe conto del quadro più ampio dell’economia, compreso l’impatto sui posti di lavoro nei confronti dei rivenditori tradizionali e dei loro centri di distribuzione mentre Amazon ha guadagnato quote di mercato.
Obama non è l’unico a pensarla a questo modo: un recente articolo del The Guardian espone la previsione secondo cui entro il prossimo 2021 in USA verranno persi circa il 6 per cento degli impieghi, sostituiti totalmente da sistemi di automazione.