Amazon Strike è il nuovo tassello della grande guerra per il video che vede Amazon giocare la carta dell’on demand per gli anime, i cartoni animati giapponesi, ma per ora solo negli USA. Una volta, pochi anni fa, a combattere queste battaglie erano i grandi broadcaster USA o internazionali (come la Sky del magnate australiano Rupert Murdoch) mentre oggi sono i colossi del digitale che mettono la zampona nel settore dei contenuti con decisione sempre maggiore. Amazon sta portando i servizi video anche in Italia ma elementi a valore aggiunto come quello di cui parliamo qui probabilmente non arriveranno mai o solo tra molto tempo.
Comunque, la notizia è che da pochissimo negli USA Amazon sta sperimentando “Strike”, un servizio aggiuntivo per Prime, l’abbonamento non solo per la consegna veloce dei pacchi che in quel Paese costa 99 dollari all’anno e consente di avere accesso anche ad altri servizi, tra cui quello dei video on demand incluse le serie prodotte dagli Amazon Studios.
Strike è un servizio di streaming di anime, riservato come detto ai soli residenti negli Usa abbonati a Prime. Costa altri 4,99 dollari al mese oltre al prezzo di Prime (ma c’è una settimana di prova gratuita) e permette di accedere a enormi quantitativi di anime lo stesso giorno che questi vengono trasmessi per la prima volta dalla televisione in Giappone. Inoltre, ci sono tantissimi anime più vecchi, che costituiscono la base del catalogo e che dovrebbero rendere Amazon Strike appetibile per gli amanti del cartoon nipponico.
Tra le novità delle serie attualmente trasmesse in Giappone, ci sono ad esempio “Scum’s Wish” e “Blue Exorcist: Kyoto Saga”. Invece, nel catalogo di Strike ci sono già “Akira”, “Paprika”, “Akame ga KILL!, Btooom!” e “Death Note”. I diritti che Amazon ha annunciato di aver acquistato comprendono però anche “Chi’s Sweet Adventure”, “Onihei”, “The Great Passage”, “ViVid Strike!” e “Shin-chan Spin-off vol.1 Aliens vs. Shinnosuke”.
Secondo Hollywood Reporter Amazon sta spingendo molto sulla parte video e cerca di trasformare Prime in un negozio “one stop” anche per l’intrattenimento video, in competizione con iTunes di Apple da un lato e gli altri servizi di televisione digitale dall’altro, inclusi ovviamente Google, Hulu e Netflix. Senza contare ovviamente Sky.
Attualmente il mercato USA per i servizi on demand degli anime ha un leader, da noi pressoché sconosciuto, che si chiama Crunchyroll, che serve 750mila persone solo negli Usa facendoli accedere a un totale di 15mila episodi di cartoni animati giapponesi.