Sarà la novità del decennio per Microsoft, dopo che Vista è miseramente crollata sotto le critiche, l’indifferenza degli utenti e il successo dei Netbook sui quali non funziona. Windows 7 è il nuovo sistema operativo di Microsoft che si avvia alla release candidate version a tappe forzate. Interessante, da provare.
Più avanti forse ci sarà spazio anche per un tutorial da zero su come si installa Windows 7 con Boot Camp su Mac (comunque, la procedura è la stessa per Vista, facendo attenzione a selezionare Vista 32 bit o Vista 64 bit a seconda del tipo di disco di Win 7 si ha a disposizione). Per adesso, soprattutto in riferimento agli ardimentosi che si sono già dedicati all’installazione della macchina, qualche suggerimento.
Chi scrive ha voluto provare a vedere “che sapore ha” il nuovo Win, utilizzando una beta avanzata (oltre la 7000 rilasciata nel pubblico dominio da Microsoft per qualche giorno) e prossima probabilmente alla versione finale. La macchina utilizzata, il Mac che ha “accolto” Win 7, è un MacBook 13 di ultima generazione (con due settimane di vita, per intendersi) con processore da 2,4 Ghz e 4 Gb di memoria. Importante distinzione, perché i problemi che si sono incontrati sono esclusivamente di driver per l’hardware.
Il punto è, infatti, che l’applicativo Boot Camp per Windows di Apple non funziona con Windows 7. Ripassiamo un attimo la procedura di installazione per capire meglio: prima si fa partire Boot Camp che permette, sui Mac Intel (Apple si raccomanda: dopo aver fatto un backup di tutto!), di creare una seconda partizione. La partizione non è ancora formattata (ci penserà Windows) e quindi è importante tenere a mente sia la dimensione (abbiamo assegnato 32 Gb su un disco da 320) che il nome, che contiene la parola BOOTCAMP.
A questo punto si inserisce il Dvd con la beta di Windows 7 precedentemente masterizzata, si riavvia la macchina, si seguono le istruzioni dell’installer di Win 7. La prima cosa che chiede è di preparare il disco, e mostra una serie di dischi logici presenti sul volume che è appena stato toccato da Boot Camp. Occhio a non sbagliare volume (se si becca la partizione primaria, più grande, con il sistema operativo, la si formatta senza possibilità di appello!) e via, formattiamo. Sarà Win 7 a scegliere il file system, e sarà NTFS, ovvero quello più moderno di Microsoft e totalmente proprietario, tanto che Mac come Linux possono solo leggerlo e non modificarlo (a meno di non usare apposite utility). In pratica, quando si userà il Mac in modalità Mac Os X, comparirà il secondo volume con etichetta “Senza nome” che contiene tutte le informazioni della partizione Win 7 ma che non può essere modificato.
L’installer di Win 7 è abbastanza laborioso, ci mette un paio d’ore, ma alla fine fa il suo lavoro e prepara la macchina. Ricordarsi durante tutti i riavvii di tenere premuto il tasto opzioni, per scegliere poi di avviare con Win e non con Mac Os X (il Mac, se non è portato a segnalare le opzioni, di default avvia direttamente con il sistema Mac Os X). Arrivati davanti a Windows, il primo problema: i driver. La procedura di Boot Camp vorrebbe che adesso si inserisca il disco di Leopard (basta anche quello fornito con il Mac) dove è contenuto il “sacchetto dei driver” dell’hardware Mac, contenuto in una applicazione apposita. Peccato però che non avvii sotto Win 7 per problemi di compatibilità .
Esiste il trucco? Ne esistono due, più un terzo per procurarsi quello che manca. Il primo è fare click con il tasto destro sul programma (dopo averlo copiato sul desktop di Windows e tolto il Dvd di Mac Os X per comodità ) e selezionare la compatibilità con Windows Vista 32 o 64 bit a seconda del tipo di Win 7 si è installato. La seconda è di avviare l’applicazione cliccando con il tasto destro e scegliendo “Avvia come amministratore”, opzione che dovrebbe avere – a seconda della beta che viene utilizzata – anche la piccola icona dello scudo colorato della sicurezza di Windows.
Terza opzione, scaricare dal sito di Apple l’aggiornamento dei driver 2,1 di Bootcamp (il computer è comunque in grado di funzionare, anche se non sfrutta a pieno la modalità di risoluzione dello schermo, né il sonoro né il touchpad). In questo caso l’aggiornamento viene fatto partire con le modalità precedentemente indicate.
Per i più “avanzati” tra gli utenti è sempre possibile installare manualmente driver per driver. In particolare, quelli della scheda video e quelli della iSight. Per l’audio c’è il vero problema che, nel caso del MacBook, viene risolto scaricando quelli del produttore delle schede audio originali nel formato per Windows Vista, con l’accorgimento anche qui di selezionare 32 o 64 bit a seconda delle esigenze e di cliccare sul driver con il tasto destro per attivare la modalità di compatibilità con Windows Vista 32/64 bit. Alla fine, con tutti i driver installati, il punteggio che Windows assegna ai computer è 4.6, cioè il più basso (dettato dalla scheda grafica, che è veloce ma integrata e non discreta), pur con punteggi per tutte le altre funzioni (disco, Cpu, ram) comprese tra 5 e 6. Il punteggio massimo per Windows è 7,9.
Rimangono aperti problemi come la gestione del touchpad, che funziona semplicemente come mouse e non consente di accedere al click del tasto destro. Se qualche lettore ha iniziato a sperimentare con Win 7 tramite Boot Camp, può dare le sue indicazioni e consigli tecnici su come fare l’installazione e rendere la macchina funzionale in questa pagina del nostro forum.
Ricordiamo, infine, che quando verrà lanciata la versione definitiva di Windows 7, Apple supporterà ufficialmente tramite Boot Camp tutte le funzionalità e quindi la procedura di installazione si semplificherà molto. Infine, per gli utenti VMware Fusion: è possibile solitamente utilizzare la partizione Boot Camp per usare anche in modalità “parallela” il sistema operativo ospite all’interno di Windows, anche se con ridotta velocità e performance (dopotutto, ci sono due sistemi operativi che funzionano contemporaneamente). Per questa installazione non è mai stato provato e potrebbe portare a problemi con Win 7, anche se il sistema operativo comunque funziona sia con VMware che con Parallels.