Sorprendente decisione al vertici di HP: Jon Rubinstein abbandona la guida del progetto WebOS.
L’abbandono di Rubinstein è un fatto di grande rilievo perchè l’ex manager di Apple, uno dei padri della generazione “moderna” dell’hardware di Cupertino oltre che per diverso tempo manager della divisione iPod (che studiò e partorì il primo iPhone) era considerato l’architetto del rinnovo tecnologico di Palm dove aveva guidato la ricostruzione della piattaforma hardware e studiato le linee guida intorno a cui era stato edificato WebOs, il sistema operativo dei dispositivi dell’azienda. Rubinstein, anche grazie ai buoni rapporti con Fred Anderson (altro ex Apple) che era di fatto il garante in consiglio di Elevation Partners, maggior azionista di Palm, era diventato amministratore delegato della società in questa veste aveva condotto le trattative per la cessione ad HP degli assetti tecnologici, restando successivamente una figura di primissimo piano e leader del progetto di transizione di HP nel mondo del mobile da tasca.
Le ragioni per cui Rubinstein abbandona il progetto WebOs potrebbero affondare le loro radici nella necessità di integrare la struttura tecnica e manageriale di Palm con quella di HP ma potrebbero non essere slegate dalle critiche ricevute dai primi utilizzatori dei nuovi disposivi con il marchio di Santa Clara come il tablet TouchPad. I severi giudizi delle passate settimane potrebbero avere indotto i vertici di HP a ripensare la strategia di mercato (che prevede l’utilizzo di WebOs anche su altri prodotti come stampanti e persino computer). Non a caso al posto di Rubinstein arriverà Stephen De Wit, un veterano dell’azienda che sin dal 2008 è impiegato nella divisione Personal System Group di HP di cui è riuscito ad espandere le quote di mercato. Hp vuol dunque provare a mettere un manager al posto di un ingegnere: DeWitt ha lunga esperienza nel settore PC e potrebbe in qualche modo far emergere WebOS, forse anche allontanandosi dal settore mobile prediligendo l’uso del sistema su altri dispositivi.
Per altro tra le critiche storicamente rivolte a Rubinstein c’è proprio quella di non essere mai stato un leader e un organizzatore, ma un tecnico metodico, un grande esperto di hardware con capacità di innovazione sul piano delle architetture. Non a caso a Rubinstein, che continuerà a lavorare in HP, è stato ora affidato l’incarico di Senior Vice President della divisione Personal System Group ma di un team che si occuperà di “Product Innovation”.
[A cura di Mauro Notarianni]