Con un assegno da 450.000 dollari Apple ha deciso di porre fine a un contenzioso che vedeva la multinazionale di Cupertino contrapposta all’Agenzia di Protezione Ambientale della California. Secondo l’agenzia, Apple aveva utilizzato un impianto per la triturazione dei rifiuti elettronici a Cupertino, senza adeguatamente informare le autorità. Prima della chiusura (nel gennaio del 2013) dell’impianto in questione sarebbero state trattate 500 tonnellate di rifiuti; stessa cosa sarebbe avvenuta a Sunnyvale, dove in un impianto sarebbero state trattate 360 tonnellate di materiali. Secondo le autorità, Apple avrebbe gestito erroneamente le polveri al suolo derivanti dalla macinazione, inviandole a un sito di smaltimento che non era autorizzato a gestire il materiale, senza contrassegnare i contenitori come rifiuti pericolosi.
L’accordo con l’agenzia prevede che Apple intensifichi le ispezioni nelle strutture di Cupertino e Sunnyvale. Alisha Johnson, portavoce di Apple, ha dichiarato a Reuters che Apple “lavora a stretto contatto con le autorità per garantire nel prossimo futuro di avere tutti i permessi di operare sugli attuali siti”. “Come facciamo in tutte le strutture, seguiamo un rigoroso insieme di standard e livelli normativi di salute e sicurezza, che vanno al di là dei requisiti legali”.