Un ultimo grande successo già previsto per il 2017 e poi nientemeno che un malessere decennale. Più che un oroscopo da dimenticare, la previsione di Oppenheimer sul futuro più o meno immediato di Cupertino sembra un anatema biblico. Purtroppo non è l’unico: vero è che elaborare previsioni macabre su Apple è uno degli sport preferiti dagli analisti, solo che a furia di sentirlo ripetere qualcuno potrebbe anche convincersene.
Torniamo alla nuova cassandra: Andrew Uerkwitz, analista di Oppenheimer, offre uno scenario breve e chiaro: un ultimo grande botto con iPhone 8 anniversario del 2017, che tutti già prevedono sarà un successo planetario e poi 10 anni di malessere. Solo due parole che riportano di colpo alla memoria gli anni ’90 di Cupertino in crisi e sull’orlo del fallimento, prima del rientro di Steve Jobs.
Nel report di legge «Apple non ha il coraggio di guidare la prossima generazione di innovazione», come riporta 9to5Mac, in settori che vengono anche indicati: tra questi Intelligenza artificiale, servizi basati sul cloud, messaggistica, tutti campi dove oggi dominano i principali concorrenti di Cupertino. Ma veniamo alla previsione «Invece [Apple, ndr] farà affidamento più che mai su iPhone. Riteniamo che Apple sia in procinto di imbarcarsi in un malessere decennale. I rischi per la società non sono mai stati così grandi».
Le ragioni sono le stesse già evidenziate in un altro precedente report di UBS: Apple si trova in una posizione di non poter aumentare ulteriormente i prezzi di iPhone, iPad e dei Mac. Ma soprattutto gli analisti rilevano uno scontro interno in Apple tra costruttore della piattaforma hardware e il suo ruolo secondario come sviluppatore di software e fornitore di servizi. Questo punto risulta più interessante e meritevole di ulteriori discussioni perché, almeno fino a oggi, la gestione unificata di hardware e software è sempre stato indicato come il punto di forza di Cupertino, la scintilla che ha portato al Mac, iPod, iPhone e così via.
Ma il report di Oppenheimer non è completamente negativo: l’analista è sicuro che Cupertino abbia già individuato campi e aree di interesse dove la società vuole essere presente e che la cultura aziendale rimarrà forte sotto la guida di Tim Cook. A questo si aggiungono gli elevati margini di profitto e un tesoro di liquidità che garantisce sicurezza nel tempo. Per tutte queste ragioni nonostante la macabra visione il report di Oppenheimer conclude che non ci sono preoccupazioni immediate per l’andamento del titolo AAPL e che la valutazione complessiva della multinazionale per ora rimane positiva e invariata.