A Parigi una nuova strada dovrebbe essere intitolata a Steve Jobs ma nel 13° arrondissement, il sindaco Jérôme Coumet, deve affrontare le polemiche di chi è contrario e chiede che la via sia dedicata a una donna del mondo hi-tech, nell’ambito dell’uguaglianza dei generi. Il gruppo contrario, il Front de Gauche, una federazione di partiti politici di sinistra, ritiene inadeguato il nome di Jobs per varie problematiche relative ad Apple come azienda.
“Rue Steve Jobs” è il nome che il sindaco dell’arrondissement avrebbe scelto per la via; il defunto CEO di Apple è stato scelto in quanto “innovatore nella storia della tecnologia”. Il nome di Jobs dovrebbe essere legato al cuore del 13° municipio di Parigi, nell’ex deposito ferroviario di Halle Freyssinet, dove sta nascendo il più grande incubatore di start-up al mondo, un campus da 30.000 metri quadrati che ospiterà 1.000 startup con strutture che accoglieranno laboratori per la prototipazione di modelli, un auditorium da 500 posti, sale riunioni, grandi aree di lavoro, bar, ristoranti e così via.
Halle Freyssinet è nata dall’iniziativa di Xavier Niel, uno degli imprenditori più ricchi della Francia (patrimonio personale superiore a 3,1 miliardi di euro), il proprietario di Iliad che con Free ha sconvolto il mercato francese delle telecomunicazioni e che ha lanciato qualche tempo addietro una scuola di geni dell’informatica (“42”, omaggio allo scrittore Douglas Adams e alla sua “Guida galattica per autostoppisti”) insieme con altre due star dell’economia digitale francese. Oltre che per il suo lavoro in Apple e Pixar, Jobs è (per loro stessa ammissione) sempre stato un mentore di persone come Mark Zuckerberg di Facebook e Larry Page e Sergey Brin di Google. Tutto questo però non sembra essere sufficiente al Front de Gauche, che ritiene la figura di Jobs “controversa”.
“Innanzitutto perché Parigi sta cercando di promuovere l’uguaglianza tra donne e uomini nel settore” riferisce un portavoce del Front; “e poi perché le donne son state poco considerate per troppo tempo”. “La scelta di Steve Jobs è ancora peggiore considerando la realtà del suo lascito”. Tra le critiche mosse a Jobs, i rapporti dell’azienda con i fornitori, trattati come “schiavi” e le pratiche di “ottimizzazione ed elusione della fiscalità”. Front de Gauche chiede che la strada sia intitolata a “Rue Ada Lovelace”, omaggio a quella che è riconosciuta universalmente come la prima programmatrice della Storia.