È già successo più volte in passato e si prevede succederà ancora per gli schermi AMOLED: con il lancio atteso di iPhone 8 OLED e successivamente anche di iPad OLED si teme che Cupertino possa monopolizzare la domanda di schermi, con scarsa disponibilità e prezzi in salita. Ma sembra che questa volta i principali costruttori cinesi non subiranno passivamente le strategie in corso a Cupertino.
Corrono voci della possibile costituzione di un consorzio di costruttori cinesi, tra cui alcuni dei marchi più noti, per garantire una produzione extra di schermi AMOLED, in accordo con due costruttori locali. Tra i nomi DigiTimes riporta Huawei, Oppo, Vivo e BBK. Quest’ultima avrebbe già creato una filiale indipendente per la produzione di pannelli AMOLED con il piano di espandere la capacità produttiva mensile ad almeno 60.000 schermi AMOLED tra il 2017 e il 2019. Anche il produttore di schermi Royole avrebbe già varato piani e investimenti per incrementare la produzione fino a 45.000 pannelli nel 2017 oltre all’installazione di nuovi impianti di produzione di generazione 5.5 a Shenzhen.
Per il momento si tratta di una indiscrezione e occorre attendere per eventuali conferme o smentite. Ricordiamo che in passato, in più occasioni, Apple ha di fatto monopolizzato l’intera produzione mondiale o quasi di determinate componenti: è successo con i chip di memoria Flash fin dai tempi degli iPod e poi con il successo planetario di iPhone. Gli immensi ordinativi di Cupertino hanno permesso di siglare contratti di fornitura a prezzi vantaggiosi, riducendo la quantità di componenti disponibili per altri marchi, obbligati ad affrontare prezzi più elevati.
Se il consorzio di costruttori cinesi per gli AMOLED diventerà realtà, rappresenterebbe una risposta dei concorrenti, disposti a battagliare contro Cupertino anche sul piano degli accordi e delle forniture, una strategia impossibile o difficile da attuare per ognuno preso singolarmente, più fattibile invece unendo forze, ordinativi e investimenti.