L’assetto societario di Samsung potrebbe essere completamente stravolto: secondo le voci che circolano in queste ore il management sta persino valutando la separazione in due società distinte. Non ci sono conferme che il presunto piano di scissione sia in fase di valutazione, ma occorre rilevare che la separazione di Samsung in due società separate non è una invenzione di fantasia, ma la proposta reale avanzata da Elliot Management, fondo di investimenti statunitense che detiene lo 0,6% di proprietà della multinazionale.
Non sono tempi facili per Samsung che oltre al ritiro dei Galaxy Note 7 e al richiamo di milioni di lavatrici in USA, deve affrontare anche le richieste degli azionisti per una distribuzione più consistente di utili e profitti ma soprattutto più chiarezza sulla gestione del gruppo. Il fondo di investimenti USA ha proposto un dividendo speciale per gli azionisti, quantificato in 26 miliardi di dollari, e la separazione di Samsung in una holding per la gestione delle proprietà da affiancare a una seconda società distinta per le operazioni. Tra le altre richieste anche l’inserimento di tre nuovi membri indipendenti nel consiglio di amministrazione e la quotazione nel listino USA.
Secondo il Seoul Economic Daily Samsung sta realmente valutando anche la possibile divisione ma, come anticipato si tratta di una indiscrezione. Quello che invece è certo, come segnala Reuters, è che nella giornata di martedì 29 novembre Samsung terrà una conferenza stampa in cui annuncerà piani e mosse per premiare investitori e azionisti. Oltre al riacquisto delle azioni e alla erogazione di dividendi e utili, chi ha investito in Samsung, oltre che osservatori finanziari e di borsa, attendono novità in grado di rassicurare su gestione e strategia del gruppo.
Oltre che dai problemi di prodotto recentemente emersi, i dubbi sull’attuale situazione sono dovuti all’assenza di un vero e proprio piano di successione da quando nel 2004 Jay Y. Lee è al comando, dopo aver sostituito suo padre impossibilitato nelle funzioni in seguito a un attacco di cuore. Ulteriori dubbi sulla gestione attuale sono emersi a seguito di due ispezioni nel quartier generale del gruppo da parte delle forze dell’ordine e della finanza sud coreana, in relazione a finanziamenti poco chiari e intercci emersi con la politica.