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Apple sta cercando di capire in che modo usare l’iPhone e l’Apple Watch per monitorare passivamente i dati di pazienti affetti dalla malattia di Parkinson. Ne parla Fast Company spiegando che i malati spesso vedono il proprio medico ogni sei mesi, un divario notevole tra una visita e l’altra, periodo nel quale i sintomi possono migliorare o peggiorare, con conseguenti errori nella somministrazione dei farmaci.
La ricerca è supervisionata da Stephen Friend, persona assunta recentemente da Apple che è presidente e co-fondatore di Sage Bionetworks, realtà che ha sviluppato studi usando ResearchKit, il framework open source della Mela progettato per la ricerca medico-sanitaria.
Il neurologo Diana Blum spiega che l’uso dello smartphone per monitorare i pazienti aprirebbe una finestra importante nel tempo che intercorre prima delle visite dal medico. Apple spera che la ricerca di Friend possa essere di aiuto per sviluppare una base di dati che dimostri la fattibilità nell’usare dispositivi mobili per monitorare i pazienti. “È possibile usare la tecnologia mobile per monitorare tremore e lentezza dei movimenti” spiega Blum, “forse anche la rigidità ed equilibrio ma questi elementi sono più complicati da analizzare”. Alcune delle persone affette da morbo di Parkinson che Blum ha in cura non hanno condizioni patologiche nelle quali il tremito è prevalente e queste sono più difficili da monitorare; con altri pazienti, monitorare il tremore di mani, braccia, gambe, testa e la difficoltà nel camminare o compiere altre azioni, potrebbe consentire di migliorare i trattamenti e dunque la qualità e l’aspettativa di vita.
Il framkework ResearchKit di Apple sta rendendo possibili nuovi studi clinici su autismo, epilessia e melanoma. È possiible trasformare iPhone e Apple Watch in strumenti preziosi per la ricerca medica, aiutando dottori, scienziati e altri ricercatori a raccogliere con maggiore frequenza e precisione i dati dei partecipanti grazie all’uso di specifiche app. Dati rilevanti per varie ricerche possono essere ricavati da accelerometro, microfono, giroscopio e GPS; da questi è possibile esaminare elementi sul partecipante quali andatura, disabilità motorie, forma fisica e capacità verbali e mnemoniche, fornendo ai ricercatori medici dati più oggettivi.