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Ricercatori dell’Imperial College London hanno creato uno stick USB che, in meno di 30 minuti, è in grado di fare il test HIV nel sangue, l’agente responsabile della sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS).
I ricercatori hanno testato 991 campioni di sangue usando la pennetta USB confrontando i risultati con le tradizionali metodologie di verifica: i risultati sono stati accurati nel 95% dei casi. Della loro ricerca parla Quartz spiegando che lo strumento diagnostico, co-creato dall’università e dall’azienda biotecnologica DNA Electronics, richiede semplicemente l’inserimento di una sola goccia di sangue in un punto stabilito dello stick USB. Il dispositivo integra un meccanismo in grado di rivelare la presenza e la quantità del carica virale (RNA). Lo stick, connesso a un laptop o altro dispositivo portatile, può inviare i dati a un’app con la quale il paziente può leggere i risultati.
Dal punto di vista medico, essere positivi al test dell’HIV significa esclusivamente aver contratto il virus. Attualmente l’assunzione della terapia antiretrovirale, iniziata anche in fase avanzata di infezione, riesce a bloccarne e controllarne la progressione, riducendo le possibilità di ammalarsi. L’infezione da Hiv, opportunamente trattata, è oggi considerata un’infezione cronica che non impedisce di vivere normalmente. Contrarre l’Hiv non costituisce una condanna a morte ma è fondamentale monitorarne lo sviluppo. Un dispositivo del genere potrebbe consentire di monitorare autonomamente i piani terapeutici ed essere in aiuto prezioso per i pazienti che vivono in regioni remote del mondo, dove spesso i test standard per l’HIV sono inaccessibili. Per il momento si tratta di un dispositivo concettuale: potrebbero essere necessari ancora molti anni prima dell’effettivo arrivo sul mercato.