Oltre che creativi e utenti finali è risaputo che la piattaforma Mac conta numerosi appassionati anche tra ingegneri, ricercatori e sviluppatori. Meno conosciuto e anche più problematico l’andamento del Mac all’interno delle grandi aziende dove installato e parco software, nonché le competenze acquisite di gran parte del personale di gestione delle macchine, ruotano per storia ed eredità intorno al mondo Windows.
La storia che però emerge da una ricerca condotta da Yankee Group racconta un’altra realtà in cui i sistemi della Mela guadagnano terreno anche nelle grandi aziende e soprattutto in cui, grazie a interviste dirette, è possibile carpire le ragioni di questo successo. Innanzitutto i dati: secondo la società di ricerca a metà 2008 la presenza del Mac nelle aziende è cresciuta del 33%, passando dal 47% registrato nel 2006 e approdando all’80% rilevato a metà 2008. Ricordiamo che non si tratta di una statistica esaustiva condotta tra tutte le società degli Stati Uniti, bensì di un dato che emerge dalle interviste di 750 dirigenti IT senior, quindi comunque indicativa.
Il primo elemento che piace di più nel Mac è la facilità d’uso che deriva non solo dall’interfaccia utente ma anche dalle funzioni disponibili di serie grazie ai programmi in dotazione: per la navigazione Web con Safari, la videoconferenza con iChat, la crittografia grazie a FileVault, la funzione Back to My Mac per il controllo remoto infine Time Machine per il backup.
Un altro intervistato Brian Cox, Ceo di Okori nonché sviluppatore UNIX e autore di Bash l’interfaccia a riga di comando di serie nel terminale di Mac OS X, indica invece come qualità principali l’assoluta omogeneità della piattaforma Mac tra client e server. Anche nel lato server il Mac rimane un Mac, con la stessa interfaccia e potenti strumenti facili da utiizzare per la sua gestione. Per gli amministratori esperti e i programmatori però rimane sempre un server UNIX con disponibili, quando servono, i potenti strumenti a riga di comando prediletti dal personale IT esperto.
Un altro dirigente IT invece racconta della preferenza per la piattaforma della Mela come migliore base di partenza per utilizzare il numero crescente di servizi Web e applicazioni cloud. In questo caso la facilità d’uso del Mac e la migliore integrazione con i servizi Web risulta superiore a Windows, in un’azienda dove email, contatti, calendari e collaborazione vengono tutti gestiti tramite applicativi e servizi Google. Anche i backup vengono effettuati in Rete, mentre iSync di Mac OS X è utilizzato per sincronizzare iPhone e portatili. Il Mac è meno problematico di Windows per la gestione della sicurezza e più sicuro contro i virus, così gli utenti sono in grado di gestire il Mac da soli, senza dover ricorrere a sistemisti.
Nell’ultimo esempio infine la piattaforma della Mela risulta apprezzata per la qualità elevata dell’hardware e per la versatilità tramite la virtualizzazione. In questa azienda i serve Mac sono utilizzati per gestire una rete mista di computer Windows e Mac: alcuni servizi erogati da Windows Server sono fatti funzionare sul server Mac tramite la virtualizzazione di Parallels.