Apple forse non aveva previsto l’ondata di critiche scatenatasi su MacBook Pro e Touch Bar. Cupertino corre ai ripari e assegna ai propri luogotenenti il compito di difendere i nuovi MacBook Pro con e senza Touch Bar. Ora è la volta di Craig Federighi: intervistato da Cnet il responsabile software della Mela spiega come il sistema basato sul puntatore dei computer, con controllo via mouse, trackpad e tastiera non è indicato per i comandi touch, perfetti invece per dispositivi mobile come iPhone e iPad.
Federighi illustra rapidamente ma in dettaglio tutti i vantaggi dei MacBook Pro con Touch Bar, nuovo strumento in grado di visualizzare comandi, menu e funzioni contestuali, proprio quando l’utente ne ha bisogno. Oltre alla praticità d’uso, il dirigente spiega che per la prima volta comandi e funzioni utili, finora sepolti e nascosti in menu e sottomenu, sono ora visualizzati in automatico e immediatamente disponibili per l’utente.
Ma nell’intervista emergono altri due argomenti interessanti. La prima è quella di possibili iMac touch: Federighi racconta che prototipi funzionanti sono stati creati a Cupertino già diversi anni fa ma poi bocciati, perché in tutti i casi l’esperienza utente è stata giudicata un compromesso non ideale, e quindi scartati da Apple. La seconda è che il nuovo MacBook Pro senza Touch Bar, in Italia proposto a partire da 1.749 euro, è secondo Apple l’upgrade naturale per tutti i potenziali utenti alla ricerca di un sostituto dei MacBook Air. Dimensioni compatte, stesso peso, ma più potenza e trackpad più grande. Peccato però manchi un riferimento al prezzo, sensibilmente lievitato rispetto agli accattivanti e più abbordabili MacBook Air.