Con l’introduzione delle CPU Nehalem, Intel ha impedito a Nvidia di offrire chipset compatibili (l’insieme di circuiti presenti in una scheda madre che si occupano di gestire le informazioni che passano dal bus di sistema, le comunicazioni tra CPU, RAM e controller di I/O), costringendo la produttrice di GPU a cessare la produzione di chipset Intel compatibili: un abbandono che ha fatto irritare la Federal Trade Commission statunitense e ha costretto Intel ad aprire alcune sue tecnologie alla concorrenza.
Nonostante l’obbligo della FTC pare che Nvidia fosse ancora al bivio, obbligata da Intel a rimanere a un punto morto nella fase di sviluppo dei chipset per i nuovi processori. Un barlume di speranza per Nvidia arriva dalle ultime indiscrezioni: secondo Digitimes, Nvidia potrebbe presto offrire un chipset che combina un chip grafico e un south bridge (bus e controller) in grado di funzionare in combinazione con l’architettura Sandy Bridge di Intel, pensata per i processori che rimpiazzeranno Nehalem entro la fine dell’anno. Il sistema proposto da Nvidia consentirebbe ai produttori di evitare l’installazione di una scheda video supplementare, risparmiando dai dieci ai quindici dollari, rispetto alle soluzioni con GPU integrata nel southbridge proposta da Intel, migliorando complessivamente anche le prestazioni generali (Sandy Bridge già di per sé promette ad ogni modo prestazioni migliori da questo punto di vista).
Il sistema potrebbe essere interessante per le case come Apple che hanno preferito il vecchio Core 2 Duo per i MacBook e il Mac Mini e sfruttare la GeForce 320M, per offrire un miglior rapporto prezzo/prestazioni.
[A cura di Mauro Notarianni]