Sempre più smartphone stanno adottando la nuova presa USB-C che, oltre al vantaggio della reversibilità della spina, è più piccolo, compatto, ed offre migliori prestazioni nella ricarica e nel trasferimento dei file.
Per questo motivo ha senso l’acquisto di una nuova batteria come quella di Daping messa recentemente alla prova dalla nostra redazione che, al fianco delle classiche prese, offre la nuova porta USB-C per garantire il funzionamento anche con i dispositivi di ultima generazione.
Com’è fatta
Ad uno sguardo rapido e poco attento, la batteria potrebbe tranquillamente essere scambiata per uno smartphone. Le dimensioni sono infatti molto vicine a quelle di un iPhone da 4.7 pollici, nello specifico misura 14 x 6,7 x 1,3 centimetri, ed il guscio metallico ben si accosta a quello degli smartphone di fascia alta attualmente in circolazione.
Tradisce, sulla scia del sopracitato confronto, il peso, di ben 240 grammi, troppi per un telefono moderno, oltre che lo spessore superiore al centimetro.
Esteticamente, come accennato, è tutta in metallo, nello specifico in lega di zinco, satinato e piacevole al tatto. In plastica ci sono soltanto due sottili bande nere che spezzano la linearità del guscio (e probabilmente aiutano nell’assemblaggio della batteria, esente da viti), arrotondato agli angoli ed ai bordi e lavorato con un taglio netto di quarantacinque gradi lungo la cornice.
Sul bordo inferiore troviamo stampate tutte le specifiche mentre dal lato opposto sono posizionati il pulsante ON/OFF, la presa USB-C, l’ingresso microUSB e la più comune uscita USB-A.
Come va
Concentrandoci per un attimo sull’aspetto prettamente pratico, la batteria si impugna davvero bene. Sebbene il metallo sia più scivoloso della più consueta plastica, la lavorazione ne migliora la presa e le spigolature evitano che possa scivolare di mano troppo facilmente.
Le dimensioni poi, come accennato, sono quelle di uno smartphone da 5 pollici o poco meno, quindi con un cavo di ricarica non superiore ai 15 centimetri di lunghezza si riesce a contenere l’ingombro di smartphone e batteria in una sola mano.
L’unica cosa che non ci è piaciuta riguarda il sistema di funzionamento del tasto ON/OFF. Molte batterie oggi ormai non ne fanno più uso, se non per offrire una rapida occhiata alla quantità di energia rimasta con un semplice click. In questo caso invece è necessario accenderla con un click per visualizzare gli indicatori LED (4, ciascuno rappresenta lo 0–25% di energia) ed un rapido doppio-click per spegnerla.
Il pulsante è piuttosto incassato e sarà difficile premerlo per errore lasciando vagare la batteria in tasca, ma non è escluso che nel tempo possa essere sfiorato per errore accendendola quando non serve. Abbiamo comunque volutamente lasciato acceso la batteria per un’intera giornata senza alcun dispositivo collegato ed i soli indicatori LED non hanno comunque influito in maniera consistente sul consumo di energia complessivo.
Per quanto riguarda i test della batteria, non abbiamo a disposizione nessun dispositivo USB-C per verificare le capacità di questa presa che, dal manuale utente, si scopre essere capace di erogare fino a 2.5 A ed, allo stesso tempo, di essere utilizzata anche nel senso opposto per la ricarica della batteria stessa con un alimentatore, assorbendo anche in questo caso fino a 2.5 A.
Per le nostre prove abbiamo quindi fatto uso dell’ingresso microUSB per la ricarica della batteria e l’uscita USB-A per ricaricare in mobilità i nostri dispositivi. Per quanto riguarda la ricarica, anche dalla microUSB la batteria può assorbire fino a 2 A, ricaricandosi – stando alle nostre prove – da 0% a 100% in circa 3 ore.
Per quanto riguarda la classica uscita USB, il produttore spiega che può erogare fino a 3 A, un valore piuttosto elevato e mai rilevato in altre batterie d’emergenza. Stando alle nostre prove non ha comunque erogato mai più di 2.3 A, una potenza di uscita comunque notevole per la ricarica – nel nostro caso – di iPad mini 3 al 16% di energia residua.
I 10.000 mAh sono stati sufficienti per ricaricare il nostro iPhone 6 Plus da 0–5% al 100% per ben due volte, con una terza ricarica che ha assicurato poco più del 50% di energia aggiuntiva. In una seconda prova siamo riusciti a ricaricare completamente quasi 4 volte un iPhone 6s, mentre in una terza prova l’abbiamo usata solo con iPad mini 3, ricaricandolo una sola volta dal 2% al 100%.
Conclusioni
Sebbene esistano batterie che, a pari capacità, offrono pesi e ingombri anche leggermente inferiori, la soluzione di Daping può certamente trovare spazio in tutte quelle situazioni dove c’è la necessità di poter sfruttare anche la nuova presa USB-C. E’ infatti con questi dispositivi che si può effettivamente beneficiare al meglio delle sue capacità, usando un solo cavo sia per la ricarica degli smartphone, sia per la ricarica della batteria stessa.
Pro
- Ottimi materiali
- Altamente versatile grazie alle prese USB-C, USB-A e microUSB
- Buona impugnatura
- Alte prestazioni
Contro
- Più pesante ed ingombrante rispetto ad altre di pari capacità
- Pulsante ON/OFF scomodo
Prezzo al pubblico
La batteria di Daping da 10.000 mAh con USB-C è in vendita su Amazon per 28,99 euro.