Su 10 terminali nel mondo quasi 9 sono smartphone Android, uno solo è iPhone. È questo lo scenario delineato nell’ultimo report Strategy Analytics in cui il robottino verde tocca per la prima volta la quota di mercato record dell’88%, per la precisione 87,5%. Viceversa iOS è penalizzato dalle basse vendite in Cina e Africa, così nel terzo trimestre di quest’anno torna al minimo storico del 12,1%, percentuale praticamente identica a quella dello stesso periodo del 2014.
Il dominio pressoché assoluto di Android è ottenuto sottraendo quote a Windows Phone e Blackberry, due piattaforme abbandonate e ormai con quote di mercato inesistenti. La crescita è trainata dall’abbinamento di servizi a basso costo e software più facile da usare per gli utenti, miscela esplosiva per costruttori di hardware, operatori e anche per utenti finali in tutto il mondo.
Ma nonostante il continuo successo e la crescita della propria quota di mercato, Strategy Analytics rileva due problemi strutturali nell’universo Android che presto o tardi Google sembra dovrà affrontare. Il primo è quello dell’affollamento dei costruttori, pochissimi dei quali riescono a ottenere profitti. Il secondo punto è legato al primo: il lancio dei nuovi smartphone Google Pixel minaccia i partner hardware Android che finora hanno contribuito al successo della piattaforma.
Per quanto riguarda il mercato smartphone globale nel terzo trimestre 2016 le spedizioni sono aumentate del 6%, la crescita più elevata da un anno a questa parte. Sono state spedite 375,4 milioni di unità contro i 354,2 milioni dello stesso trimestre del 2015. La crescita più sostenuta è dovuta ai mercati emergenti, tra cui Asia, Africa, Medio Oriente con picchi in India e Sud Africa.
Occorre ricordare che le quote di mercato non dicono tutto. Apple ora è una delle pochissime società che cura hardware e software ottenendo gran parte dei profitti del settore, concentrata nella nicchia dei terminali top a prezzo premium con quote più elevate nei mercati più ricchi e maturi. D’altro canto solo Samsung e pochi altri costruttori riescono a ottenere profitti negli smartphone Android, un ecosistema molto frammentato in cui i problemi di sicurezza sono tutt’altro che trascurabili.