Quando si parla di sicurezza, Pixel e Pixel XL sono allo stesso livello di iPhone. Ad affermarlo è Adrian Ludwig, ingegnere capo per la sicurezza di Android, il quale assicurerebbe che i nuovi smartphone di Google non sono da sottovalutare da questo punto di vista, a patto che si installino tempestivamente le patch di sicurezza rilasciate dalla società. Pertanto, il discorso sarebbe quindi valido anche per quei pochi smartphone Android i cui aggiornamenti software vengono rilasciati altrettanto rapidamente.
La dichiarazione di cui sopra è parte di un discorso tenuto da Ludwig alla O’Reilly Security Conference in New York, dove l’esperto avrebbe anche parlato della “sicurezza incompresa di Android” facendo notare che le API SafetyNet consentono agli sviluppatori di creare applicazioni in grado di analizzare i dispositivi ed individuare eventuali vulnerabilità, effettuando fino a 400 milioni di scansioni giornaliere.
Queste scansioni quotidiane – si legge su Motherboard – combinate con le misure di sicurezza già presenti in Android, avrebbero dimostrato che soltanto un «piccolo numero» di dispositivi Android potrebbero avere «applicazioni potenzialmente dannose».
Citando come esempio la nota vulnerabilità Stagefright che lo scorso anno ha messo a rischio un altissimo numero di dispositivi Android, Ludwig assicura che la versione 6.0 Marshmallow del sistema operativo di Google sarebbe “vaccinata” contro tale minaccia, ed il problema sarebbe proprio qui: soltanto il 18.7% dei dispositivi Android sono aggiornati a tale versione.
Tralasciando così il grave stato di frammentazione Android, Ludwig ha riconosciuto che ci sarebbe ancora molto lavoro da fare per migliorare i cicli di aggiornamento ed il rilascio delle patch di sicurezza, il che dipenderebbe soprattutto dai produttori di smartphone e dagli operatori telefonici.
Se quindi i possessori dei nuovi Google Pixel possono stare tranquilli dal punto di vista della sicurezza, sarà comunque interessante vedere come si evolverà la situazione nei prossimi anni: la società assicura infatti aggiornamenti fino al 2018, ed almeno tre anni dalla commercializzazione del dispositivo «o per almeno 18 mesi dall’ultima vendita del dispositivo sul Google Store».