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La compagnia telefonica statunitense AT&T, azienda che controlla una parte considerevole delle infrastrutture per la rete di telefonia cellulare, avrebbe spiato i clienti per conto di agenzie governative statunitensi. “Project Hemisphere”, iniziativa che era venuta a galla nel 2013 in un articolo del New York Times, non sarebbe stata utilizzata soltanto per tenere sotto sorveglianza comunicazioni utili all’identificazione di spacciatori e organizzazioni criminali, ma sarebbe stata usata in molti altri frangenti, inclusi casi di omicidio e fino a frodi nel campo medico.
Tra le informazioni che AT&T avrebbe fornito: da dove è partita una telefonata e con chi parlava l’utente oggetto di indagine. Se quanto emerso è reale, AT&T avrebbe registrato per anni (decenni) tabulati con metadati, offrendoli alle autorità con un vero e proprio tariffario.
Un portavoce dell’azienda ha negato l’esistenza di “speciali database” ma il sito The Daily Beast ha riportato prove dalle quali si evince l’esistenza di un giro di soldi tra l’operatore di telefonia mobile e fissa e il governo USA. L’azienda avrebbe trattato i metadati in questione alla stregua di un prodotto, pubblicizzato e venduto a suon di milioni di dollari; nessun mandato obbligatorio per l’uso dei dati (come richiesto dalle norme vigenti) ma solo l’impegno a non rivelare l’esistenza del progetto.
Le forze dell’ordine non si rivolgevano ad AT&T dopo eventuali indagini ma costruivano preferivano sempre e comunque dare prima un’occhiata ai metadati in questione. Il listino ipotizzato da The Daily Beast parla di prezzi compresi tra i 100.00$ e 1 milione di dollari. La contea di Harris (Texas) avrebbe eseguito un pagamento di i $77.924 nel 2007, e nei successivi pagato $940.000.