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In un futuro neanche troppo lontano potremmo perdere le chiavi di casa per poi ritrovarle grazie ad Apple. Merito, se la tecnologia appena brevettata vedrà mai la luce, non sarà soltanto del tag Bluetooth che dovremo aver precedentemente applicato all’oggetto smarrito, ma anche degli utenti che avranno aderito al programma messo a punto dalla società di Cupertino.
Il sistema documentato presso l’USPTO funziona all’incirca allo stesso modo degli odierni tag Bluetooth (vedi, tra i tanti, G-Tag) che, collegati allo smartphone, segnano la posizione sulla mappa nel momento in cui le due parti superano i dieci metri di distanza.
Oltre questa portata, il segnale Bluetooth viene infatti perso e sull’apposita app viene segnala la posizione in cui presumibilmente l’oggetto è caduto. Con questi tag il problema, risolto invece da Apple col nuovo sitema, si presenta proprio qui. L’oggetto smarrito potrebbe essere spostato – involontariamente o non – prima che possiamo tornare sul posto per recuperarlo. Ancor peggio se di furto si tratta.
Grazie al “Power management in crowd-sourced lost-and-found service” ideato da Apple sarà invece possibile tenere traccia degli spostamenti dell’oggetto a cui è collegato il tag, sfruttando il Bluetooth dei dispositivi degli utenti. Il sistema fa uso della tecnologia a basso consumo, cosicché non si dovrà temere un prosciugamento rapido della batteria, ma di fatto chi deciderà di aderire al programma entrando a far parte di questa particolare comunità virtuale, potrà fornire un valido aiuto in casi come questo.
Nel momento in cui un dispositivo precedentemente catalogato nel database viene segnalato dal proprietario come “smarrito”, il sistema farà uso del Bluetooth di qualsiasi dispositivo (aderente all’iniziativa) nelle vicinanze per segnalare in tempo reale l’eventuale avvistamento.
Per fare un esempio pratico, se ci troviamo al centro commerciale ed una buona parte dei clienti attualmente presenti fa parte della comunità, nel momento in cui un malintenzionato riesce a sottrarci il portafoglio (con relativo tag nel taschino) a nostra insaputa, sarà possibile poi ricevere un avviso sullo smartphone e seguire in diretta tutti i suoi spostamenti all’interno della struttura: avvisando per tempo la sicurezza, ci sarà quindi una buona probabilità di recuperarlo nel più breve tempo possibile.
In caso contrario, il sistema non è certamente circoscritto all’area in cui l’oggetto è stato rubato o smarrito. La nuova posizione sarà segnalata in tempo reale sulla mappa ogni qual volta si troverà a dieci metri di distanza da un altro dispositivo Bluetooth aderente all’iniziativa, potendo così rintracciarlo anche nel momento – seguendo l’esempio precedente – il malintenzionato tornerà a casa, nel suo appartamento, con la refurtiva apparentemente al sicuro: a tradirlo sarà lo smartphone della vicina.
Come qualsiasi altro brevetto, non è chiaro quando e se questa invenzione vedrà mai la luce. Non è difficile immaginare ad un tag già incorporato nei dispositivi Apple, potenziando così le funzionalità del servizio Trova il mio iPhone attualmente esistente che, per l’appunto, perde di efficacia nel momento in cui viene attivata la modalità Aereo. In ogni caso una cosa è certa: soltanto l’unione farà la forza.