Koh Dong-jin, a capo della divisione mobile di Samsung Electronics, si è inchinato di fronte alla stampa chiedendo scusa per la nota vicenda relativa alle batterie dei Galaxy Note 7. Ieri il dirigente ha fatto sapere di essere impegnato personalmente a “individuare a ogni costo l’esatta causa del problema”, e a fare di tutto per “ripristinare la fiducia dei consumatori affinché usino i prodotti Samsung senza preoccupazioni per la sicurezza”.
Il dirigente ha detto di essere frustrato per quanto accaduto con il Note 7, ha chiesto scusa e ringraziato i membri dell’azienda per il supporto in un momento difficile come questo. Alcuni dipendenti di Samsung hanno pubblicato messaggi di sostegno sulla bacheca aziendale online a supporto del presidente e dell’azienda al fine di sollevare il morale ai colleghi.
Stando a quanto riporta The Korea Herald, il presidente di Samsung ha avuto un ruolo chiave nel promuovere l’innovazione nei Note spingendo per l’adozione di elementi quali il supporto per l’S Pen, la penna che caratterizza alcuni smartphone della casa, ma anche nell’introduzione di Samsung Pay, il servizio per i pagamenti mobile proposto dall’azienda sudcoreana.
Arrivato in Samsung nel 1984, Koh Dong-jin ha scalato velocemente le gerarchie aziendali arrivando a guidare la divisione mobile nel 2007. Per la débâcle del Note 7, l’azienda potrebbe essere costretta a chiedere simbolicamente “la testa” o ad ogni modo detronizzarlo.
Samsung, lo ricordiamo, ha interrotto la produzione dello smartphone riconoscendo che non è più possibile sapere quali sono effettivamente i modelli pericolosi e quali no. A tutt’oggi non è chiaro quale sia l’origine del problema. L’azienda non sembra finora riuscita a riprodurre nei laboratori le condizioni che invece si sono verificate a più persone in luoghi e condizioni diverse.