Samsung sta pensando di cancellare per sempre la produzione del Note 7 ma non solo: anche di sbarazzarsi del brand. È questo l’ultimo sviluppo, paventato e per ora non ufficializzato, dalla stampa coreana dell’affaire “batterie esplosive” che segnano il dispositivo e che ha prima di tutto costretto al richiamo 2.5 milioni di unità, poi alla sospensione della produzione. Quest’ultimo passaggio sarebbe stato dovuto al perdurare dei problemi, nonostante le modifiche attuate al dispositivo; molte unità di nuova produzione sono infatti andate in fumo ugualmente, nonostante sulla carta sarebbero dovute essere prive dei difetti.
Sia sui primi dispositivi, sia su quelli di “nuova generazione”, lo ricordiamo, sono stati riscontrati gravi problemi con le batterie, inconvenienti che hanno portato a casi di esplosione, fumo, incendi, ustioni.
“Hanno ucciso il brand Note 7” dice Edward Snyder, managing director di Charter Equity Research e – se come sostengono anche alcune fonti coreane – il Note 7 è finito per sempre, il prezzo pagato dal bilancio di Samsung per quanto enorme (17 miliardi di fatturato in meno rispetto alle previsioni) sarebbe nulla rispetto ad altre conseguenze. Il brand Note nella mente dei consumatori potrebbe essere, in primo luogo, associato a dispositivi “pericolosi ed esplosivi”. Lo stesso brnad Samsung potrebbe essere danneggiato. «Hanno una sola cosa da fare – dice Stephen Robb dello studio legate Weightmans -: scrivere ad ogni cliente una lettera di scuse e prevedere qualche forma di ricompensa. Sarà costoso, ma gli eviterà di finire come Nokia e Blackberry».
Snyder vede anche problemi per il Galaxy 8 se per caso Samsung decidesse di tornare a produrre il Note 7: “Anche se risolveranno il problema – si legge da Reuters – dovranno riottenere certificazioni e riqualificazioni e per quando ci riusciranno il dispositivo si troverà a competere con il lancio del (Galaxy) S8″.
Nell’ennesimo duro colpo per la società, in Borsa il titolo ha perso l’8%, il più grande declino in un solo giorno dal 2008 a oggi.
Non è del tutto chiaro il perché si siano verificati problemi sia sulla prima serie di prodotti, sia sulla seconda (presentata come sicura). Il problema è legato probabilmente alle batterie, componente sul quali da anni tutti i produttori lavorano per estendere più possibile la loro vita (come richiesto a gran voce dagli utenti) consapevoli però che si sta avvicinando il limite fisico oltre il quale non è possibile andare in termini di capacità e velocità di ricarica per limiti intrinseci delle batterie agli ioni di litio.
La potente Consumer Product Safety Commission statunitense ha apprezzato la decisione di Samsung di sospendere del tutto le vendite ma non sono mancate da più parti le critiche verso i sudcoreani, colpevoli di scarsa trasparenza e di non avere reagito più velocemente, nonostante i potenziali rischi per gli utenti.
I Galaxy Note 7 venduti finora dovrebbero essere circa 2.5 milioni; fino a ieri per tutti i dispositivi era prevista una campagna di sostituzione con modelli che in teoria dovevano essere esenti da difetti. I paesi nei quali i dispositivi sono stati venduti di più sono Corea del Sud e Stati Uniti; negli altri paesi, Italia inclusa, si parla di cifre decisamente più piccole, anche perché il giorno nel quale era iniziata in questi la distribuzione era coinciso con la prima sospensione delle vendite per motivi di sicurezza.
Samsung ha ufficialmente annunciato di stare lavorando con le autorità di regolamentazione per indagare sulle segnalazioni relative alle problematiche di alcuni tipi di batteria dei Galaxy Note7.
“Poiché la sicurezza dei consumatori rimane la nostra principale priorità” si legge sul sito con i comunicati aziendali, “Samsung sta chiedendo a tutti i carrier e partner del settore retai di bloccare vendite e sostituzioni dei Galaxy Note7 durante lo svolgimento delle indagini”.
“Ribadiamo il nostro impegno nel lavorare diligentemente con le autorità di regolamentazione competenti nell’adottare tutte le misure necessarie per risolvere la situazione”. “I consumatori con un Galaxy Note7 originale o un Galaxy Note7 sostituito devono spegnere il dispositivo, non utilizzarlo e sfruttare le misure correttive proposte”. A chi intende recedere dall’acquisto e non vuole attendere la sostituzione, Samsung garantisce il totale rimborso dell’importo pagato.