Intel avrebbe raggiunto un accordo di massima con la Federal Trade Commission per chiudere lo scontro legale che la vede contrapposta a Nvidia, una soluzione che se verrà adottata ufficialmente potrebbe interessare da vicino anche i futuri computer Apple, dando alla Mela più libertà di scelta in fatto di processori e GPU.
Intel e le autorità antitrust non hanno ancora rilasciato comunicazioni ufficiali ma dalle indiscrezioni raccolte tra gli addetti ai lavori e riportate da Reuters la soluzione della disputa legale che vede da una parte il maggior produttore di processori per computer al mondo Nvidia sembra vicina. In sostanza Intel avrebbe accettato di ridurre sensibilmente la propria libertà di manovra nel marketing e nella scelta dei prezzi delle proprie componenti in cambio di una soluzione legale che non prevede il pagamento di alcuna multa.
Ricordiamo che Nvidia accusa Intel di non aver mantenuto gli accordi precedentemente pattuiti circa la possibilità di costruire chipset con grafica integrata su licenza anche per i processori Intel Core iX di ultima generazione, così come invece era stato possibile per le serie precedenti. Nvidia sostiene anche che Intel pratica un prezzo più basso ai costruttori che scelgono di adottare Atom unitamente ad un processore grafico Intel, rispetto a chi sceglie la piattaforma concorrente Nvidia Ion (che integra sempre un chip Atom). Intel avrebbe accettato di mettere da parte queste strategie che potrebbero essere giudicate anticompetitive per evitare una nuova supermulta, simile a quella già impostale per il caso Intel-AMD che fu di 1,2 miliardi di dollari, poco meno di un miliardo di euro.
Ricordiamo che le pratiche anti-concorrenziali di Intel sono state spesso oggetto dell’attenzione delle autorità antitrust in diversi paesi, con soluzioni legali che fino ad oggi hanno portato il colosso di Santa Clara a sborsare ingenti somme di denaro per multe e rimborso danni. La Commissione Europea ha imposto a Intel una multa di 1,06 miliardi di euro nella causa avviata da AMD, la Corea del Sud ha imposto a Intel una multa di 26 milioni di dollari, nel 2005 le autorità anti-trust del Giappone hanno concluso che Intel ha violato le leggi anti-concorrenziali.
Se l’accordo preliminare tra Intel e la FTC dovesse andare in porto, sarebbero molto rilevanti i benefici anche per i computer della Mela, in particolare i portatili. Ricordiamo che la querelle legale Intel-Nvidia è ritenuta la ragione principale della configurazione dei nuovi MacBook Pro da 13 pollici: Apple avrebbe scelto di adottare i processore della serie precedente Core 2 Duo leggermente potenziati in abbinata a un chipset più grafica integrata Nvidia di ultima generazione. Questa soluzione è stata preferita da Cupertino rispetto all’obbligata, allo stato attuale delle cose, adozione di un processore Intel Core i3 o Core i5 di ultima generazione che però integra una GPU Intel meno potente. Proprio la causa legale in corso tra Intel e Nvidia impediva al costruttore di GPU di fornire un chipset più GPU evoluta da abbinare a qualsiasi processore Core iX. Con la risoluzione della causa Nvidia potrebbe tornare a proporre le proprie GPU, tra le più avanzate sul mercato, anche in configurazione integrata nel chipset, una soluzione ottimale per i portatili più piccoli della Mela.
Secondo Ruters il giudizio definitivo della Federal Trade Commission potrebbe già arrivare entro questa settimana, salvo nuovi ritardi o sviluppi.