Una software house francese ha citato in giudizio Apple perché l’implementazione delle specifiche HTML5 in Safari su iOS sono incomplete. Nexendi chiede che Apple “supporti al più presto gli ultimi standard web e HTML5 sulla sua piattaforma iOS”. La richiesta è non solo che Apple offra maggiore supporto degli standard HTML5 ma che consenta nell’App Store l’arrivo di browser diversi da quelli che sfruttano il WebKit di Apple.
I test di Nexendi dimostrano che il supporto alle tecnologie HTML5 su iOS è indietro rispetto a quanto offerto da altri browser e poco è stato fatto per migliorare il supporto da iOS 8 in poi. Lo stesso problema è, in effetti, presente anche in Safari su OS X. Eseguendo una semplice prova sul sito HTML5Test.com con Safari 10 si ottiene un punteggio di 383 su 515; con Safari Technology Preview 14 (release in fase di beta testing del browser) si ottiene un punteggio di 411 su 515. Con l’ultima release di Firefox si ottiene un punteggio di 465; con Opera si arriva e 496 e con Chrome a 499.
Per evitare problemi di sicurezza, Apple obbliga gli sviluppatori di browser su iOS a sfruttare il WebKit, il “motore” open source alla base di Safari e altri browser (in precedenza era usato anche da Chrome che è poi passato a un “fork” alternativo). Il gesto di Nexendi, fa notare Appleinsider, non è altruistico: in caso di vittoria trarrebbe benefici economici poiché afferma che è troppo faticoso supportare iOS costretta al “backporting” del codice HTML5.
“Non consentire la pubblicazione sull’App Store di browser web che non siano basati su WebKit” ha dichiarato Jean-Paul Smets, fondatore di Nexendi parlando del caso in esame, “a nostro avviso è come se Carrefour non consentisse la vendita di alcuni legumi in scatola consentendo la sola vendita di quelli creati con semi Carrefour”. E ancora: “È forse legale in altre nazioni ma in Francia molto probabilmente non lo è”.
Nexendi fa notare che su Mac possono suggerire di installare browser alternativi; potrebbe dire agli utenti di abbandonare iOS per usare i suoi prodotti ma “gli iPhone sono i dispositivi dominanti con una base fedele di utenti” e abbandonare la piattaforma sarebbe ovviamente una scelta economicamente infelice. La prima udienza è prevista per il 4 febbraio 2017.