Apple ha cercato di acquistare Palm. Ecco la rivelazione che emerge da un articolo pubblicato nel corso della serata da Business Insider, una rivista specializzata in materia finanziaria e che in passato ha dimostrato di avere buoni agganci nella Silicon Valley.
La partecipazione di Apple alla gara per conquistare gli assetti della società di Sunnyvale, ora nelle mani di HP, sarebbe scaturita da un interesse per le proprietà intellettuali di Palm, un patrimonio molto consistente per un totale di quali mille tra brevetti registrati e altri richiesti. Apple, spiega ancora la rivista on line, avrebbe fatto una offerta del tutto particolare e diversa nella sostanza rispetto a quella di altri concorrenti: 600 milioni di dollari per l’acquisto ma anche la possibilità per gli ingegneri e i tecnici Palm di continuare a lavorare sui progetti attuali, mentenendo in vita il marchio e alcuni modelli di telefono. La ragione di questa apparentemente bizzarra proposta che avrebbe condotto Palm ad avere sul mercato dispositivi concorrenti con iPhone, di fatto quindi con il prodotto di punta di quella che sarebbe divenuta la sua società madre, starebbe nella volontà da parte di Jobs e del suo team di dirigenti di concorrere con Rim. A Palm sarebbe stato infatti affidato il compito di creare dispositivi con tastierino meccanico, ovvero prodotti che avrebbero sfidato i Blackberry nel loro punto di forza.
Apple (che sarebbe stata nascosta dietro al nome di “Società A” nel rapporto presentato da Palm alla Sec nei giorni in cui aveva annunciato la decisione di mettersi sul mercato), dopo una prima offerta, non avrebbe però rilanciato lasciando via libera alla “Società B” (Lenovo), alla “Società “C (Rim) e alla “Società D” (Google). Neppure Lenovo, Rim e Google avrebbero successivamente finalizzato la trattativa, aprendo le porte ad HP che non avrebbe partecipato alle prime fasi della trattativa, subentrando in un secondo momento.
Se le indiscrezioni di Business Insider fossero confermate, l’interesse di Apple per Palm avrebbe rappresentato una sorta di deja vue. Jobs aveva già pensato di acquistare Palm diversi anni fa, quando la società apparteneva ancora a 3M e si occupava solo di palmari. Successivamente si è parlato più volte di un interesse da parte di Apple per Palm, una realtà che per cultura societaria e per numero di dipendenti provenienti da Cupertino (incluso l’attuale amministratore delegato Jon Rubinstein) è stata sempre molto vicina ad Apple e in quanto tale giudicata facilmente integrabile nel caso di un acquisto dei suoi assetti da parte della Mela.