Se uno dei vantaggi per i fotografi occasionali che usano lo smartphone è quello di avere una messa a fuoco facile grazie agli obiettivi grandangolari (la focale di base su iPhone è di 28mm equivalenti) ed una ampia profondità di campo è pur vero che progredendo nelle tecnice di ripresa si cerca di ottenere effetti sempre più simili a quelli della fotografia professionale.
Apple nel suo iPhone 7 Plus introduce un secondo obbiettivo da 56 mm praticamente nella gamma di partenza dei mediotele che offre già una diminuzione delle profondità di campo senza agire su parametri come tempi ed apertura ma con la potenza del processore A10 Fusion e la co-presenza dell’obiettivo da 28 mm si può ottenere di più secondo Cupertino.
Ed ecco che sull’ultima beta di iOS 10 uscita da qualche ora compare una nuova modalità, Ritratto che è la primissima versione pubblica di un strumento di intelligenza artificiale che combina i servizi dei due obiettivi e un software in grado di determinare il piano di fuoco della vostra immagine e di sfocare tutto ciò che sta davanti e dietro.
Di fatto il telefono si prende la briga di determinare la sfocatura per voi secondo degli algoritmi predeterminati che mettono in gioco il contrasto tra soggetto e sfondo, la dimensione del soggetto e l’inquadratura e il livello di rumore (o meglio le dimensioni dei soggetti e colori secondari rispetto a quelli principali).
Apple ha dichiarato che il sistema è ancora nella fase beta e quindi ci dobbiamo aspettare limitazioni e un funzionamento ancora non perfetto visto che le variabili in gioco sono tantissime; in più il sistema, secondo Cupertino funziona solo con certi tipi di soggetti e con certe proporzioni nell’inquadratura e questo viene sancito direttamente in fase di ripresa con il consiglio di allontanarvi dal soggetto quando questo occupa una parte troppo grande dell’inquadratura.
Macitynet ha scattato diverse foto con soggetti e condizioni di illuminazione disparate per capire come interviene il software e per capire il livello di qualità dei risultati.
Nella galleria qui sotto, ovviamente composta di immagini dalle dimensioni ridotte potete valutare da soli i risultati: abbiamo riportato anche le foto realizzate dal 56 mm senza alcun intervento.
Per le prime foto abbiamo realizzato una piccola animazione GIF (con intervallo di 3 secondi tra un quadro e l’altro) che combina la foto senza trattamento e quella con l’intervento del software di iPhone.
Il nostro personale giudizio è che si tratti di una tecnologia ancora agli inizi ma con risultati promettenti: il software più che lavorare sul post focusing in senso stretto sembra gestire dapprima una operazione di scontorno di soggetti ben contrastati e poi di gestire l’addolcimento dei bordi e infine di operare una sfocatura selettiva.
Il problema sta nel determinare il peso dei piani di ripresa e quello di parte dei soggetti: soprattutto quando si passa da grandi masse omogenee a dettagli sparsi e filiformi (il baffi del gatto, i rami dell’olivo o gli steli dei fiori nelle gallerie qui sotto) questi vengono sfocati anche quando sono sullo stesso piano del soggetto principale o pochissimo più indietro mentre altri elementi sullo stesso piano focale dei secondari e con la stessa forma o densità di colore del principale vengono preservati.
Cosa ne pensano i nostri lettori?