C’è una caratteristica dei nuovi Mac Mini che non è stata pubblicizzata da Apple ma che è molto interessante: lo slot SD Card presente sul retro di questi modelli supporta l’SDXC (Secure Digital Extended Capacity), le specifiche che rendono possibile sfruttare schede di memorie con capacità teorica fino a 2 Terabyte (2000 Gb). Oltre alla migliore capacità di memorizzazione, questo standard permette di ottenere tempi di lettura/scrittura elevati, fino a 100MBps (la raccolta degli MP3 che compongono un CD, in un secondo). Lo standard è supportato da colossi quali Panasonic, San Disk, Toshiba e Sony.
La diffusione sempre più massiccia di videocamere che supportano tali memorie e il crescente numero di fotocamere in grado di salvare in formato RAW ha reso fondamentale il ricorso a supporti di memorizzazione con grandi capacità di memorizzazione. Gli unici inconvenienti del nuovo standard riguardano la mancata retro-compatibilità con i formati attuali (le schede più recenti non possono essere utilizzati sui dispositivi più vecchi) e il costo ancora elevato (220 euro IVA inclusa il prezzo di listino di una SanDisk da 64GB).
E’ probabile che i nuovi Mac Mini possano essere anche avviati da una memoria presente nello slot, creando una partizione GUID, formattando la stessa in formato Mac OS X esteso e installando il sistema operativo partendo dal CD e selezionando la partizione come disco di destinazione, scelta che potrebbe essere utile per utenti smanettoni che vogliono avere un disco di avvio con utility varie sempre aggiornate.
[A cura di Mauro Notarianni]