Intel ha comprato Movidius, piccolo produttore di chip specializzato in processori per la computer vision utilizzati, tra le altre cose, in alcuni droni e dispositivi per la realtà virtuale.
L’azienda in questione impiega 180 persone, ha uffici nella Silicon Valley, in Irlanda e in Romania e ha siglato accordi con Lenovo, DJI e Google (è stato utilizzato nel cosiddetto Project Tango). È riuscita a raccogliere 86,5 milioni di dollari in finanziamenti grazie a diversi investitori inclusi Summit Bridge Capital, Capital-E, DFJ ed Emertec Gestion.
L’ultima sua creazione di chiama Myriad 2 ed è un piccolo chip (Vision Processor Unit) che consente di sfruttare stream video da sorgenti multiple. Remi El-Ouazzane, CEO di Movidius, in un post sul blog aziendale spiega che la sua startup continuerà a perseguire l’obiettivo di dare “il potere della vista alle macchine” collaborando con Intel alla tecnologia RealSense.
“Abbiamo fatto importanti passi avanti nell’intelligenza artificiale” spiega El-Ouazzane. “Nei prossimi anni vedremo nuove macchine autonome con funzionalità ancora più avanzate compiendo progressi sul versante di una delle sfide più difficili nel settore dell’AI: permettere ai nostri dispositivi non solo di vedere ma anche di pensare”.
Nel corso dell’ultimo Intel Developer Forum, Intel ha parlato, tra le altre cose, di Project Alloy, una piattaforma all-in-one per la realtà virtuale che comprende tecnologia di computing e sensori integrati direttamente nei visori e che sfrutta la tecnologia RealSense, una soluzione che sarà offerta come piattaforma hardware aperta nel 2017. Intel ha ovviamente interesse nei SoC e sensori di Movidius, chip a basso costo che si sono rivelati molto efficienti dal punto di vista dei consumi rispetto ad altre soluzioni concorrenti.