Didi Chuxing, l’azienda cinese nella quale Apple ha investito un miliardo di dollari, e che in patria ha comprato la concorrente Uber, è oggetto di indagine da parte dell’Antitrust. Il Ministero del Commercio ha confermato che l’indagine riguarda l’acquisizione di Uber, mossa che potrebbe portare a un dominio assoluto nel settore, violando le norme a tutela della concorrenza sul mercato. Un po’ forse troppo sicura di sé, Didi non ha chiesto parere al controllo antitrust prima dell’operazione, portando le autorità a indagare sull’accaduto.
Il portavoce del ministero Shen Danyan avrebbe già incontrato due volte i dirigenti di Didi e richiesto alle due società documenti e quant’altro aiuti a valutare le conseguenze di una possibile fusione. Liang Junjie, avvocato presso l’Ufficio del Global Law, ha spiegato che “Il Ministero del Commercio di solito non indaga su questi casi, salvo che non ci siano lamentele”; “Se le aziende si sono fuse senza depositare alcuna domanda al Ministero, potranno essere soggetti a multa, ma è molto raro che le autorità blocchino la fusione”.
Da un paio di anni Uber Cina e Didi Chuxing erano in competizione serrata per ottenere la supremazia nello sterminato mercato cinese per quanto riguarda i servizi taxi di nuova generazione. La guerra di prezzi, pubblicità e investimenti sono costati due miliardi di dollari a Uber Cina che però si è vista relegata a un ruolo secondario.
A febbraio Tim Cook ha dichiarato che l’investimento in Didi era dovuto sia a ragioni finanziarie che strategiche, indicando la possibilità di comprendere meglio mercato e utenti cinesi grazie all’accesso ai dati del servizio taxi. Secondo alcuni Cupertino potrebbe in futuro usare i dati di Didi per includere in iPhone un servizio taxi di serie, altri ancora sostengono che la mossa permetterà a Cupertino di ottenere preziosi dati per la futura Apple Car.