Quattro Wireless la società specializzata in advertising mobile recentemente acquisita da Cupertino propone agli sviluppatori attivi su App Store una nuova soluzione pubblicitaria battezzata ViP. La sigla sta per Verification of iTunes Purchase: permette di inserire spot all’interno delle app per reclamizzare altri programmi dello stesso sviluppatore. Il punto di forza però è rappresentato dal funzionamento direttamente integrato nell’ecosistema della Mela. Lo sviluppatore non dovrò utilizzare codice aggiuntivo né API speciali: il tracciamento dal clic dell’utente sullo schermo fino all’acquisto e al pagamento del software reclamizzato vengono seguiti in modo completo, offrendo allo sviluppatorre una serie di informazioni precise e dettagliate su numero dei clic, visualizzazione ed acquisti effettivi, il cosidetto tasso di conversione.
Techcrunch, che ha per primo riportato l’informazione, pubblica anche una immagine che l’addetto alle vendite di Quattro avrebbe inviato ad uno sviluppatore per promuovere ViP; una sorta di depliant che evidenzia i vantaggi della tecnologia e che riportiamo in questo articolo.
Oltre a non richiedere l’impiego di API speciali e codice aggiuntivo, aderendo a ViP lo sviluppatore ottiene non solo un numero di clic e una stima approssimativa del tasso di conversione ma dati esatti e precisi che solo Quattro è in grado di fornire grazie alla collaborazione diretta con Apple. Solo con ViP, dice il depliant informativo, lo sviluppatore può conoscere esattamente la percentuale di clic che si trasforma in un acquisto, questo grazie al collegamento tra le informazioni e lo spot all’interno dell’app abbinato al tracciamento che avviene su iTunes Store. La pubblicità avrebbe il vantaggio anche di essere poco invasiva, grazie al fatto che sarebbe presentata solo a coloro che non hanno acquistato l’applicazione; quando un utente ha operato il download, il sistema sarebbe in grado di capirlo e quindi smetterebbe di presentare l’annuncio.
La soluzione ViP elaborata da Apple-Quattro è tagliataa misura per sfruttare appieno l’ecosistema della Mela che parte da iPhone, touch e prossimamente anche iPad per passare dal software con un tap sullo spot pubblicitario, fino al collegamento con iTunes Store e l’accesso al proprio account per l’eventuale acquisto. Il meccanismo ormai molto oliato, uno dei pilastri alla base del successo di Cupertino, è sottolineato anche nel depliant che promuove ViP, in cui viene definito come un sistema che i concorrenti non possono duplicare.
Quest’ultima dichiarazione potrebbe avere una seconda faccia, alla luce delle ultime indiscrezioni che vedono Apple al centro dell’interesse dell’anti-trust. Nelle indagini preliminari il Dipartimento di Giustizia e anche la FTC non stanno solamente esaminando l’esclusione di Flash e dei tool di sviluppo Adobe ma anche possibili danni alla concorrenza che Apple potrebbe provocare sfruttando l’integrazione completa hardware e software nel mondo della pubblicità mobile tramite iAd.