Tutti danno per scontato che i microfoni facciano il loro lavoro, ma questa componente sta già diventando il nuovo campo di battaglia di Apple, Google, Amazon e di tutti gli altri costruttori più o meno big dell’elettronica di consumo. La ragione è semplice: secondo gli analisti poco o nulla è cambiato nei microfoni da quando iPhone 5 è stato lanciato nel 2012. Nel frattempo però gli assistenti vocali come Siri, Google Now, Alexa e Cortana hanno un ruolo sempre più importante che ora non si limita più agli smartphone ma si sta estendendo a tablet, computer, speaker smart, telecomandi e così via.
Da una parte si sono compiuti passi notevoli nel campo dell’intelligenza artificiale e del machine learning ma i microfoni che sono essenziali per la comprensione del parlato, sono pressoché invariati da anni. La loro importanza emerge anche dall’aumento delle unità presenti in ogni dispositivo: nel primo iPhone c’era un solo microfono, sono diventati 3 nel 2014 in iPhone 6 e poi ancora 4 in iPhone 6s del 2015. Motorola Droid Turbo ne ha 5 e Amazon Echo ne ha ben 7.
Gli analisti e gli esperti intervistati da Bloomberg indicano la battaglia in atto e anche quello che possiamo aspettarci nei prossimi mesi. I costruttori vogliono microfoni con un migliore rapporto segnale rumore, per isolare meglio le voci e coglierle anche a distanza maggiore. Desiderabile anche un punto di sovraccarico acustico più elevato, cioè la soglia alla quale il microfono non è più in grado di distinguere il segnale dal rumore. E naturalmente vale l’eterna regola della miniaturizzazione: i chip dedicati devono migliorare in tutte le aree senza diventare più grandi, meno affidabili o consumare di più.
Gli sviluppi più promettenti nel campo sono al momento due. Il costruttore Knowles ha integrato degli algoritmi direttamente nei microfoni che rilevano quando è il caso o meno di attivare altri chip e processori per l’elaborazione audio, riducendo così i consumi per la funzione di ascolto sempre attiva. La società Vesper invece sta sviluppando microfoni di nuova generazione privi di piastra statica ricorrendo alla tecnologia piezoelettrica, una soluzione che promette maggiore durata e sensibilità nel tempo e anche minori consumi. Un dirigente della società ha dichiarato che sono in corso trattative con i costruttori di dispositivi, senza fornire però alcun nome, e che sarà implementata al più presto da metà del 2017.